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Le Regioni contro la manovra: cambiarla o conflitto istituzionale

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Il presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Vasco Errani

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"Il Governo si segga al tavolo a discutere e cambiare la qualità della manovra, altrimenti il conflitto sarà una scelta unilaterale del Governo". È quanto affermato dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, che torna a chiedere un confronto con l'Esecutivo, precisando che "il Governo sa che da parte delle Regioni c'è un atteggiamento responsabile. Noi non vogliamo lo scontro istituzionale". Le Regioni, poi, torneranno a riunirsi mercoledì prossimo: "Valuteremo gli sviluppi e assumeremo le iniziative conseguenti". "Di federalismo fiscale non si può più parlare - conclude Errani - visto che alle Regioni restano le competenze ma non le risorse". È in corso la riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni, in via Parigi, a Roma. All'ordine del giorno le possibili modifiche alla manovra varata nel decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante "Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo". Tra i partecipanti all'incontro il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, quello della Lombardia, Roberto Formigoni, e poi Giovanni Chiodi (Abruzzo), Vito De Filippo (Basilicata), Stefano Caldoro (Campania), Vasco Errani (Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni), Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia), Roberto Cota (Piemonte), Nichi Vendola (Puglia), Enrico Rossi(Toscana), Augusto Rollandin (Valle D'Aosta), Luca Zaia (Veneto) e Lorenzo Dellai (Provincia Autonoma di Trento). La presidente del Lazio Polverini sostiene che "quello che è accaduto nelle ultime 24 ore la dice lunga sulla convinzione dello stesso governo rispetto agli elementi che ha messo in campo". "Sul piano istituzionale - ha aggiunto - proponiamo noi un'autoriforma delle Regioni e credo sia la cosa migliore da fare. Anche perché agiamo a livello istituzionale. È una materia molto complessa. Il codice delle autonomie ci permette di riformare il sistema e renderlo meno costoso ma anche più utile al dinamismo che le Regioni debbono ora prevedere".  

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