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ANGELINO Incontri e trattative. Il segretario «vola»

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Aereofino a Bologna, poi trasferimento in macchina. Sono da poco passate le 11 quando Angelino Alfano fa il suo ingresso nei padiglioni che ospitano il Meeting di Comunione e liberazione. Inizialmente, da Guardasigilli, doveva partecipare ad un incontro con il vicepresidente del Csm Michele Vietti, poi ha imboccato la strada che da viale Arenula porta a via dell'Umiltà. Così Vietti è rimasto da «solo». Ma Alfano non ha voluto mancare l'appuntamento con il popolo del Meeting. E con Silvio Berlusconi lontano dalla scena pubblica e chiuso nel silenzio di Arcore, è chiaro che quella che il protocollo ufficiale descrive come «una visita privata», si trasforma subito nel «battesimo del nuovo leader». Anche la caparbietà con cui, in mezzo a riunioni tecniche e vertici di partito sulla manovra, il segretario ha voluto confermare la sua visita a Rimini, conferma che ormai «l'Angelino custode» del Cavaliere è diventato «l'Angelino custode» di se stesso. Sia chiaro, non è che Alfano abbia compiuto il «regicidio». L'impressione piuttosto è che, dopo averlo lanciato in scena, Berlusconi sia rimasto dietro le quinte a guardare. Il futuro, insomma, è del segretario del Pdl. Lui lo sa e non si tira indietro. Anzi. Eccolo quindi arrivare a Rimini e presentarsi subito davanti a microfoni e telecamere per dichiarazioni rassicuranti sia sulla tenuta della maggioranza di governo che sul lavoro che attende il Parlamento. Parole che sono messaggi a elettori e alleati: «La manovra non toccherà le pensioni»; «Non vogliamo creare un conflitto generazionale tra padri e figli»; «Occorre costruire un grande patto per il futuro dei giovani italiani»; «Sì al confronto in Parlamento, ma non sia idelogico». Appena le sue dichiarazioni vengono battute dalle agenzie sono in molti ad applaudirlo. Segno evidente che ha colto nel segno. Ma la visita riminese ha anche un altro valore. Nei giorni passati in molti hanno scritto di una presunta «sfida interna» tra Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, entrambi provenienti dall'esperienza di Comunione e liberazione. Il governatore lombardo non vedrebbe di buon occhio il rapporto tra il segretario Pdl e il vicepresidente della Camera e, come se non bastasse, è pure uno dei «frondisti» critici nei confronti della manovra. Alfano arriva a Rimini accompagnato da Lupi, ma appena entrato in Fiera viene «preso in consegna» da Formigoni che lo accompagna durante tutta la visita. I due parlano, scherzano sul look del governatore (jeans e camicia a fiori d'ordinanza). Quando il presidente della Lombardia prova a fargli fare una foto con la sua sagoma in cartone che campeggia davanti al suo stand, Alfano si schernisce: «Roberto, le foto con te le faccio, ma con il tuo cartonato no!». Insomma, il clima è rilassato e mai si avvertono tensioni. Dopotutto Formigoni ha appeno chiesto che il decreto venga cambiato a «saldi invariati» e Angelino sta proprio lavorando su questo. Contemporaneamente ha già avviato quel processo di rinnovamento del Pdl che Formigoni invoca da tempo. È già stata inviata una circolare per prorogare il tesseramento al 30 ottobre e celebrare così, in un election day che si terrà la prima settimana di dicembre (o l'ultima di novembre) l'elezione di tutti i dirigenti locali. Alfano vuole puntare sui giovani (in occasione del suo arrivo a Rimini fa la sua apparizione anche l'eurodeputata ventottenne Lara Comi) e su questo punto la sintonia con il Meeting è totale. Infatti, quando Giorgio Vittadini gli spiega lo spirito di queste prime giornate della manifestazione e le priorità su cui si sta puntando (su tutte giovani e famiglia) il segretario del Pdl annuisce e assicura il proprio impegno. Poi sale in macchina e riparte alla volta di Roma. Non prima di aver ricevuto l'applauso di un gruppo di sindaci e amministratori lombardi accompagnati dal senatore lombardo Mario Mantovani e aver pranzato per quasi due ore con Lupi, Formigoni e Mario Mauro. Quando lascia Rimini sono quasi le 17. Nella Capitale lo attende una riunione dei gruppi parlamentari del Pdl. Domani vedrà gli enti locali. Proprio un vero leader.

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