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La casta in marcia contro i tagli

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Lacasta vende cara la pelle. Anzi, la poltrona. Il decreto legge anti-crisi prevede, diciamolo, solo alcuni «taglietti» (37 Province e forse 600 piccoli Comuni), ma loro, i politici, non ci stanno. E scendono in piazza. Osvaldo Napoli, presidente facente funzioni dell'Associazione nazionale Comuni italiani, indirizza addirittura una lunga lettera a sindaci e amministratori locali per sensibilizzarli alla partecipazione alla manifestazione organizzata a Milano il prossimo 29 agosto contro i provvedimenti previsti dalla manovra anti-crisi che dispongono, tra l'altro, l'accorpamento dei Comuni che hanno meno di mille abitanti. «Siamo ad un passaggio decisivo per il futuro delle nostre comunità - scrive - Per questo mi rivolgo direttamente a te per chiedere a te ed ai tuoi colleghi amministratori di partecipare ad una grande manifestazione che ANCI ha indetto per il giorno 29 agosto a Milano». La casta, insomma, quella che continua a ripetere di esser pronta a tagliare i costi della politica, è al lavoro per non far saltare proprio quelle voci di bilancio su cui è comodamente seduta. Così, in barba al caldo estivo, nonostante nessuno li abbia mai visti al lavoro in questo periodo durante gli anni passati, gli amministratori locali sono sul piede di guerra. E la prossima settimana, prima che la manovra approdi in Senato, sono pronti a far sentire la propria voce. A rompere gli indugi saranno le Province, che mercoledì vedranno riunire i vertici dell'Upi per stabilire «un piano di azione per contrastare gli interventi previsti dalla manovra economica». Pochi giorni fa il presidente dell'Unione Province italiane, Giuseppe Castiglione (che guida anche, per il Pdl, la Provincia di Catania) ha annunciato che la riunione delineerà se e come dissotterrare l'ascia di guerra. Del resto, ha spiegato, «non si può pensare di cambiare l'assetto istituzionale del Paese con un decreto legge», invocando contestualmente il rispetto dell'art.133 della Costituzione. A seguire i Comuni, che il giorno dopo, giovedì 25, riuniranno il Comitato direttivo straordinario con un solo punto all'ordine del giorno: «valutazioni e decisioni sugli effetti positivi della Manovra finanziaria». Sarà l'ultimo incontro preparatorio prima della manifestazione prevista per l'indomani, la «marcia su Roma» dei piccoli comuni (appuntamento ore 14, Palazzo Chigi) e per la «replica» di lunedì 29 a Milano (ore 11 presso l'Auditorium Gaber, Palazzo Pirelli a Piazza Duca D'Aosta). L'evento verrà poi ripetuto per le regioni del Centro il 23 settembre a Perugia. Le Regioni invece decideranno il da farsi in una Conferenza straordinaria nella quale, ha spiegato pochi giorni fa il presidente Errani, «valuteremo le iniziative da assumere nei confronti dell'esecutivo e per sollecitare il Parlamento ai necessari cambiamenti». La battaglia, insomma, è solo all'inizio. La casta è in marcia per la sopravvivenza.

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