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Ecco come ti salvo il piccolo Comune

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Fatta la legge trovato l'inganno, dicevano i latini. Ma è un proverbio superato. Ai giorni nostri, infatti, è la legge stessa spesso a contenerlo, l'inganno. Succede ad esempio per la norma che regola l'accorpamento dei Comuni che hanno meno di mille abitanti, prevista nel decreto legge anti-crisi. Quelli a rischio sono - sarebbero - 1970. I diretti interessati, ovviamente, non ci stanno e sono da giorni sul piede di guerra. Necrologi sui municipi, bandiere a mezz'asta listate a lutto, trasformazioni in principati autonomi con tanto di moneta propria (vedi il caso Filettino), disponibilità di accoglienza per centinaia di immigrati (con tanto di lettera al sindaco di Lampedusa - siamo ad Acceglio, nel cuneese) per rimpinguare la scarsa popolazione e superare il migliaio di anime: in queste ore i primi cittadini nel mirino le stanno pensando proprio tutte. E mentre molti si dicono pronti a riconsegnare allo Stato fasce tricolori e chiavi dei municipi, simboli primari di un'Italia dei Comuni che non è mai scomparsa e che ora grida forte per farsi sentire, dall'Associazione nazionale dei piccoli Comuni d'Italia è già stata indetta una manifestazione ufficiale di protesta. Il caldo non fa paura: l'appuntamento è per il 26 agosto prossimo, ore 14 Palazzo Chigi, Roma. Il punto, però, è che molti dei piccoli Enti che credono di essere a rischio e che per questo sono pronti a scendere in piazza, in realtà non lo sono. Ed è la legge stessa che lo certifica. Titolo quarto, articolo 16, comma 3 del decreto del governo: «L'Unione municipale è costituita dai Comuni contermini con popolazione pari o inferiore a 1.000 abitanti al fine dell'esercizio in forma associata di tutte le funzioni amministrative e dei servizi pubblici di spettanza comunale». Cosa accadrà allora ai piccoli municipi che non sono circondati da altri piccoli municipi? Per loro niente accorpamento. Verranno trattati come i Comuni che hanno meno di 3.000 abitanti: sopravvivono e mantengono un sindaco, cinque consiglieri e un massimo di due assessori. Alla faccia del risparmio. Non saranno pochi, infatti, gli enti che si salveranno. Più di 600 secondo alcuni. C'è di più. «La complessiva popolazione residente nel territorio dell'Unione municipale - prosegue il decreto - è pari almeno a 5.000 abitanti». Ecco un altro codicillo ingannatore, si dirà. Almeno, però, stavolta è prevista la possibilità per la Giunta regionale di individuare «un diverso limite demografico». L'inganno, insomma, è rinviato.

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