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La maxi stangata

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Un'autenticamazzata. La manovra bis si abbatte con violenza su un'Italia già fortemente colpita dalla prima manovra di metà luglio. Ma la situazione dei mercati e la richiesta di allineamento da parte della Banca Centrale Europea non hanno lasciato spazio a miracoli. Il primo obiettivo che si propone il decreto è quello di anticipare il pareggio di bilancio nel 2013. Si tratta di un mix di entrate e spese che complessivamente valgono 20 miliardi quest'anno e 25 il prossimo anno. E sono 45 miliardi di risorse aggiuntive rispetto al primo pezzo della manovra. Tra i tagli più importanti quelli ai ministeri per 6 miliardi. Meno trasferimenti ai Comuni. Prevista una stretta nella lotta all'evasione fiscale con la riduzione della tracciabilità del contante alla soglia dei 2500 euro e all'introduzione di sanzioni dure per chi non rilascia la fattura o lo scontrino. Cambia la tassazione dei rendimenti finanziari. Parte il ridimensionamento dei costi della politica con i tagli di province più piccole e l'accorpamento dei microcomuni. Confermato il prelievo di solidarietà sugli stipendi più alti. Passa anche lo spostamento delle festività laiche nelle domeniche come accade in Europa. E l'anticipo delle misure per allungare l'età di uscita dal lavoro delle donne. Una stangata che consentirà di passare «dal 3,9 all'1,4% di indebitamento alla fine del 2012. Poi dal 2013 dobbiamo abbattere dall'1,4 a zero e fare il pareggio di bilancio» ha spiegato Tremonti.

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