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La crisi infiamma la rivolta

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JohnVoice La rivolta si allarga a tutta Londra. Le classi più emarginate, quelle degli «aliens» gli immigrati, per la seconda notte consecutiva hanno scatenato la violenza. La scintilla di Tottenham ha infiammato altri quartieri di Londra, dove gruppi di giovani si sono scontrati con la polizia saccheggiando negozi e danneggiando macchine ed edifici. Oltre duecento gli arresti secondo Scotland Yard, mentre gli agenti feriti, la scorsa notte sono nove, 35 in totale nelle ultime 48 ore. Nuove violenze sono scoppiate anche ieri pomeriggio nell'area di Hackney, a est della capitale inglese. Diversi giovani hanno attaccato i negozi e mandato in frantumi le vetrine, mentre la polizia in assetto antisommossa è stata attaccata con pezzi di legno e altri oggetti. In particolare a Brixton, già teatro anni fa di gravi violenze a sfondo razziale, centinaia di persone hanno saccheggiato un grande magazzino, lanciando pietre contro gli agenti. Un'altra cinquantina di vandali ha causato danni a Oxford Circus, nel cuore turistico della capitale e altri scontri sono avvenuti a Enfield, Islington, Peckam, Walthamstow e Croydon. In serata le violenze hanno raggiunto anche Birmingham, cittadina a Nord di Londra. David Cameron ha deciso di sospendere le vacanze in Toscana per gestire in prima persona l'emergenza. Il premier britannico, arrivato nella notte a Downing Street, presiederà oggi una riunione d'urgenza e incontrerà il ministro dell'Interno. I disordini hanno costretto le autorità a chiudere la stazione della metropolitana di Brixton e a transennare alcune strade, deviando numerose linee degli autobus. Secondo Scotland Yard si tratterebbe di violenze almeno in parte organizzate, anche attraverso i social network, di piccoli «gruppi mobili», spesso armati di spranghe e mascherati. La crisi economica ha favorito il disagio delle classi più povere ed emarginate. Gruppi organizzati ne hanno approfittato per sobillarle alla violenza e soprattutto al saccheggio. «I responsabili dovranno pagarne le conseguenze», ha dichiarato il ministro degli Interni Theresa May, sottolineando come «la violenza non abbia alcuna giustificazione» e chiedendo la collaborazione delle comunità locali per l'individuazione e l'arresto dei colpevoli. Anche May ha sospeso le ferie estive ed è rientrata nella capitale, dove incontrerà il responsabile ad interim della Polizia Metropolitana, Tim Godwin, e altri alti funzionari di Scotland Yard, per esaminare la situazione alla luce di altri possibili disordini. Le prime violenze erano scoppiate nella notte fra sabato e domenica nel quartiere multietnico di Tottenham, dopo una manifestazione convocata per protestare contro la morte di Mark Duggan, pregiudicato ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia. Le circostanze della sparatoria sono al momento oggetto di un'inchiesta: secondo alcune fonti di stampa britanniche infatti gli agenti dell'unità speciale armata avrebbero aperto il fuoco senza essere stati precedentemente attaccati.

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