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Berlusconi rilancia: subito la Manovra

Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti a Palazzo Chigi

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La prende alla larga Silvio Berlusconi. Durante la conferenza stampa convocata ieri - ad horas e a mercati chiusi - a Palazzo Chigi (ribattezzato dal premier «palazzo Letta» perché sempre operativo), il premier spiega quello che ha ripetuto in privato in questi giorni. E cioè che non c'è un "caso Italia", che la crisi finanziaria non riguarda soltanto il nostro Paese, bensì tutto il mondo. E nell'incontro con i giornalisti, alla sua destra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e alla sua sinistra il sottosegretario Gianni Letta, Berlusconi insiste: «Nulla di quello che succede si può ascrivere a uno dei governi di qualunque Paese, ma riguarda globalmente il sistema finanziario». Sottolinea che «la crisi è mondiale», e dunque è necessaria una risposta internazionale. Per questo, ha sentito telefonicamente i partner europei per mettere a punto «misure comuni». Elenca: Van Rompuy, Merkel, Sarkozy, Zapatero, quindi toccherà ad Obama (poi si capirà perché). Rivela che si sta studiando l'ipotesi di un G7 dei ministri delle Finanze e magari di un G8 straordinario. Disdegnata la cornice generale, arriva la batosta. Il pareggio di bilancio sarà anticipato al 2013 (e non più al 2014), e ciò significa che tutte le misure previste come estreme saranno invece operative già dall'anno prossimo. Tremonti si giustifica: «In un mese è cambiato il mondo». In arrivo dunque il taglio delle agevolazioni e degli incentivi con effetto pressoché immediato che verrà deciso in un Consiglio dei ministri a fine mese. In cambio, però, il governo ha intenzione di mettere nella Costituzione la regola del pareggio del bilancio. Una proposta che era stata inizialmente avanzata dall'ex senatore democratico Nicola Rossi, oggi economista di "Italia futura", e difatti subito sostenuta da buona parte del centrosinistra e soprattutto da Luca Cordero di Montezemolo. Proprio per questo, Renato Schifani aveva suggerito di iniziare l'iter parlamentare da palazzo Madama, dove sicuramente ci sarebbe stato un approccio bipartisan. Proposta respinta: Tremonti ha preteso che si cominci dalla Camera. Dunque, la settimana prossima il Parlamento riaprirà. Ciò non significa che tutti i deputati torneranno dalle vacanze, saranno richiamati solo quelli delle commissioni interessate, Affari Costituzionali e Bilancio: se ne vedranno pochi, considerato che non sono previsti voti, ma solo una relazione del ministro dell'Economia. Comunque sia, Berlusconi tende la mano all'opposizione: «Noi siamo sempre stati disponibili a discutere un miglioramento delle nostre proposte con chi fosse portatore di idee di miglioramento e lo siamo anche questa volta». Ma non è l'unica novità annunciata ieri. Nella Carta verrà introdotto anche «un altro principio, cioè la libertà in base alla quale tutto è consentito per i soggetti economici e per le imprese, eccetto quello che non è vietato dalla legge», afferma il Cavaliere. È dunque chiaro che Berlusconi e Tremonti hanno ceduto alle pressioni dei leaders Ue, Angela Merkel in primis, la quale suggeriva l'anticipo della Manovra. E ha potuto così raggiungere un accordo con la Bce: introdurre il pareggio di bilancio nella Costituzione, in cambio dell'acquisto da parte della Banca centrale dei Btp italiani, che due giorni fa l'Eurotower aveva accuratamente evitato. Il governo può ora cambiare marcia. «Un'accelerazione», spiega il premier. Ma le parti sociali, il giorno prima, avevano definito questa ipotesi "depressiva". E qui scatta un nuovo siparietto con Tremonti. Il premier nega proteste di imprenditori e sindacati, il ministro dell'Economia corregge: «Le parti sociali hanno formulato una ipotesi di anticipo» della Manovra «che non è stata dettagliata e il riferimento all'effetto depressivo riguardava la Manovra sulla parte finanziaria». Berlusconi è costretto quindi a riprendere la parola e a spiegare: «Questa discussione si è svolta mentre ero assente dal tavolo, perché chiamato da un collega al telefono». Poi la butta a ridere: «Ovviamente questa è una polemica con Tremonti» e infatti «abbiamo deciso di sfidarci a duello domani mattina e adesso sceglieremo l'arma». Infine, il Cav scappa via. Oggi a mezzogiorno il suo aereo decollerà da Roma per portarlo in Sardegna in tempo utile per vedere a villa Certosa la partita Milan-Inter di Supercoppa che si giocherà a Pechino, alle 14 ora italiana.

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