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Nitto Palma, una carriera fra magistratura e politica

Francesco Nitto Palma in una foto del 18 ottobre 1990

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Una carriera tra magistratura e politica. Il nuovo Guardasigilli, Nitto (da Benedetto) Francesco Palma, 61 anni, è in Parlamento da dieci anni. Romano di origini siciliane, il successore di Angelino Alfano al dicastero di via Arenula ha finora ricoperto l'incarico di sottosegretario all'Interno. Chi lo conosce parla del neo ministro della Giustizia come di un decisionista che affronta i problemi, ma abituato all'ascolto e alla mediazione. Appassionato di calcio, è stato sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma e sostituto procuratore nazionale antimafia. Vicecapo di gabinetto di Alfredo Biondi nel primo nel primo governo Berlusconi del '94, di lui i giornali ricordano l'amicizia con Cesare Previti ma anche quella con l'attuale presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. Vicinissimo a Silvio Berlusconi, tanto da meritarsi l'appellativo di 'falcò del premier, nel luglio 2002 fu promotore di un emendamento che mirava a congelare i processi ai parlamentari fino al termine del mandato e rendere la sospensione retroattiva anche per i giudizi già iniziati.  L'emendamento fu ritirato ma il 'Nitto Palmà negli anni a venire fu più volte rievocato come testo base dal quale partire per la reintroduzione dell'immunità parlamentare. Alla Camera è arrivato con Forza Italia nella XIV legislatura, il 22 maggio 2001, e tra gli altri incarichi, è stato componente della commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare, della commissione di inchiesta sulla vicenda Telekom-Serbia, della commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e componente della commissione Giustizia quale relatore del disegno di legge sull'ordinamento giudiziario.   Nel maggio 2006, con la XV Legislatura, è stato eletto al Senato, ricoprendo l'incarico di vicepresidente della commissione Affari Costituzionali. Nitto Palma è stato inoltre componente della commissione speciale per l'esame di disegni di legge di conversione di decreti-legge, componente della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare, componente della commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione e componente sostituto del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa. Rieletto al Senato, come capolista in Calabria, il 13 aprile 2008, e successivamente nominato sottosegretario all'Interno, è stato delegato per le materie di competenza del dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. Al Viminale è stato anche delegato, con esclusione delle materie relative all'immigrazione e all'asilo, per le materie di competenza del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, relative alle confessioni religiose, ai diritti civili e alla cittadinanza, alla tutela e promozione delle minoranze storiche etnico-linguistiche e alle problematiche delle comunità minoritarie delle zone di confine, ivi compresa la minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia.

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