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Obama: uniti contro il terrore

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Ementre si verifica la presenza di cittadini stranieri tra le vittime e i feriti (la Farnesina fa sapere che per ora non ci sarebbero italiani coinvolti), sono numerosi i messaggi di cordoglio dei capi di Stato e di governo mondiali. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al Re di Norvegia Harald V: «L'Italia si stringe in questo tragico frangente all'amico popolo norvegese, oggetto di un sanguinoso e vile atto terroristico, e si unisce al suo Paese nel ripudio di ogni forma di violenza e nell'impegno a favore delle ragioni del dialogo e della pace». Anche il premier Silvio Berlusconi ha voluto esprimere al primo ministro Jens Stoltenberg «il profondo cordoglio per le vittime dell'attacco terroristico che ha colpito la Norvegia. Siamo vicini al popolo norvegese in questo momento difficile nella lotta comune contro ogni forma di terrorismo». E se il presidente americano Barack Obama sottolinea come gli attentati dimostrino la necessità di continuare la lotta al terrorismo («Nessun Paese grande o piccolo è immune alla violenza»), da quello della Ue Herman Van Rompuy arriva una «forte condanna per questi atti di codardia per cui non c'è alcuna giustificazione». Ieri intanto Stoltenberg ha più volte parlato al Paese mantenendo però l'assoluto riserbo sul luogo in cui si trovava. Lo ha fatto per motivi di sicurezza proprio mentre la polizia annunciava la sospensione degli accordi di Schengen, la messa in sicurezza della famiglia reale e dei principali personaggi politici del paese. Il premier norvegere ha chiesto ai cittadini di non cedere alla paura e ha promesso una «reazione decisa» del governo dopo gli attacchi: «Impiegheremo tutte le forze disponibili per proteggerci».

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