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Dieci anni tra arresti e denunce

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Anovembre del 2006 fu condannato a tre anni, poi condonati per l'indulto. Annus horribilis il 2006: a ottobre era calato il sipario sul suo impero di celluloide. Fu il tribunale di Roma a decretare il fallimento della Finmavi, la «cassaforte» schiacciata da debiti per 600 milioni di euro. Subito dopo la separazione dalla moglie Rita Rusic con la richiesta di oltre duemila miliardi di lire da parte di lei, la complicata vicenda della vendita di Tmc alla Seat, bocciata il 18 gennaio 2001 dall'Autorità per le Tlc, ma soprattutto i guai giudiziari. Nel luglio del 2001 Cecchi Gori ricevette un avviso di garanzia per concorso in riciclaggio e nel ciclone, suo malgrado, finì anche la sua compagna di allora Valeria Marini. Il 3 giugno del 2008 fu arrestato per il fallimento della Safin Cinematografica, un crack da 24 milioni di euro. Il 10 ottobre tornò in libertà: «Sono stato perseguitato», disse. Mar. Coll.

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