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«Aboliamole Non servono»

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Dettoda un consigliere provinciale in carica, la frase fa una certa impressione. A uscire allo scoperto è Attilio Di Mattia dell'Italia dei valori, il più votato nel 2009 fra i neoeletti del centrosinistra, in un ente che è governato dal centrodestra dopo venti anni di predominio del centrosinistra. «Sono da due anni consigliere - argomenta Di Mattia in maniera stringente - e confermo che le Province sono una scatola vuota priva di competenze e responsabilità. Le Regioni avrebbero dovuto decentrare le politiche amministrative e mantenere il potere legislativo. Siccome questo non è accaduto, le Province sono inutili e vanno eliminate», sentenzia deciso. Già. Ma perché allora - verrebbe da chiedersi - nel 2009 si è candidato sperando di essere eletto, in un enete che lui stesso giudica «inutile»? «Mi sono candidato - spiega - perché ero interessato all'unica responsabilità rimasta in mano a quest'ente: volevo seguire da vicino il Piano provinciale dei rifiuti e dare un contributo positivo, dato che da sempre seguo con attenzione le tematiche ambientali. Ma per il resto le opportunità di essere utile in quest'ente sono zero, anche perché le poche competenze che ha sono fittizie», accusa. L'esempio è servito. «Spiegatemi come può - argomenta - un ente di programmazione gestire il problema del Piano spiaggia, quando magari uno stesso litorale attraversa tre diverse province senza avere alcun potere perché sono i Comuni a fare le scelte. E poi le strade, la cui è gestione è provinciale, ma nei centri abitati torna comunale. Il risultato è avere la manutenzione a sprazzi, con una stessa strada che di colpo si trasforma in una mulattiera perché cambia di competenza. Un altro esempio sono le scuole: - conclude Di Mattia - i Comuni, anche se hanno risorse economiche o la capacità di trovare più facilmente degli stabili in affitto, non intervengono perché la competenza è provinciale ed hanno l'ente su cui scaricare il barile delle responsabilità».

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