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Tagliaprovince, più di tremila firme contro gli sprechi

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{{IMG_SX}} Basta sprechi «È ora di prendere il toro per le corna. Bisogna abbassare gli sprechi della politica: dimezzare i parlamentari, togliere i loro privilegi e abolire le Province» Guido Iaiza Lo Stato si ritiri «Sono convinto che per risanare l'Italia occorra anche un drastico ritiro dello Stato o meglio dei politici da tutte gli enti, istituzioni e "società" miste con prevalenza di capitale pubblico il cui vero scopo è quello di foraggiare clientele. Basta tutto ciò? Certamente no, ma sarebbe un segnale che tutti siamo chiamati a fare sacrifici per il bene comune; ma Berlusconi a cui io ho sempre dato il voto non doveva riformare lo stato in senso liberale e non statalcomunista?» Salvatore Sarao Risparmiare «Aboliamo tutte le province e dimezziamo l'illuminazione pubblica» Giuseppe Spanò Serve una class action  «Non solo abolizione delle Province ma anche e, sopratutto, lotta agli sprechi del nostro denaro usato per arricchirsi, per disprezzare il popolo e per il nepotismo più sfacciato, realizzato attraverso candidature bloccate e cariche pubbliche riservate a figli (vedi il Trota), mogli e parenti vari. Non sarebbe il caso di proporre una class action da parte di tutti gli italiani, volta a quantificare quanti soldi nostri non sono stati usati per il bene della collettività e richiederne la restituzione da far confluire in un fondo destinato all'abbattimento del debito pubblico? Alfredo Moricone Non chiamatela demagogia  «Io non sono contrario alla politica o ai politici, anzi, credo che una buona politica e politici capaci siano un bene assoluto e indispensabile per il nostro paese. E credo anche, lontano da ogni demagogia, che coloro che ricoprono ruoli amministrativi ai vari livelli e raggiungono risultati importanti, debbano essere ben remunerati. Perché questo accada ritengo che siano necessarie due cose: la prima è la riforma elettorale che dia ai cittadini la possibilità di scegliere i propri candidati, la seconda è un salto culturale degli elettori che riescano a superare gli egoismi degli interessi personali a favore del bene comune» Paolo Tilli Avanti così «Avanti così, sperando che il centrodestra rinsavisca e prenda coraggio !» Roberto Nave Idee chiare «Se non tagliano le Province e tutti il resto non voto più Berlusconi e C.» Romano Baldi Silvio si dia una mossa «Via le Province da subito! Voto a destra da sempre,non voterò mai sinistra o centrosinistra, ma adesso basta: Berlusconi faccia quello che avrebbe dovuto fare da sempre, tagli i parlamentari e le loro spese come primo gesto, poi le tasse, tutti gli enti inutili e mandi a casa tutti gli statali assunti per clientelismo politico-sindacale. Vedrà che oltre a raddrizzare i conti raddoppierà i voti» Enrico Romano Che le firme siano utili «Gentilissimo direttore Sechi, chi le scrive è un giovanissimo lettore di diciannove anni residente in Basilicata, una regione dove gli sprechi economici, soprattutto a livello delle due Province, vanno fortissimo. È ora di abolirle, i politichesi la devono finire di vivere alle spalle della povera gente arricchendosi soprattutto in tempo di crisi. Vorrei però che se veramente arrivate a 500.000 firme le faceste autenticare in Cassazione in modo tale da promuovere un vero e proprio referendum popolare. Se non si riesce ad ottenere il referendum per lo meno devono approdare in Parlamento e la legge va discussa» Filippo Di Giglio Dove tagliare «Sono favorevole ad un Referendum, nella speranza che poi, la Casta, non trovi il solito sistema per vanificarlo, come sempre. Bisogna abolire subito: Province, Consorzi e Comunità Montane. Ridurre del 50% subito, per Legge, il numero e gli stipendi dei parlamentari, ad iniziare dalla imminente prossima legislatura» Ivan Leoncini Questione di credibilità «Non siamo una Nazione siamo solo un paese, all'estero lo dicono tutti. Se non facciamo sparire questi enti ricettacolo di trombati ladri e nullafacenti, saremo meno di un paesello. Devono sparire!» Toaldo Ranalli  

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