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Scoppia la rabbia sul web Tremonti nel mirino

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Ai simpatizzanti del centrodestra la manovra approvata dalla maggioranza non piace proprio. Sul Web è il ministro Tremonti a finire nel mirino. Un vero e proprio sfogo quello dei militanti del partito guidato da Angelino Alfano. C'è chi si sente tradito, chi invece è convinto che la manovra penalizzerà i più deboli. Su «Spazio Azzurro» (la bacheca dei messaggi sul sito del Pdl) le critiche si sprecano. Va all'attacco Anna: «Tremonti vuole risanare i conti stile Quintino Sella (tassa sul macinato) che colpiva, è chiaro, solo la povera gente, e la destra cadde». Non nasconde la delusione nemmeno il messaggio lasciato da Carlo: «Ho avuto fiducia fin dal 1994, ho sostenuto posizioni anche difficili da difendere (leggi ad personam). Ora da pensionato non ne posso proprio più. E mi sento tradito». Ancora più duro il commento di Mario: «Grazie Tremonti per avere mostrato il vero volto del capitalismo fasullo. Mi è sembrato di intravedere una manovra tipo PCI. Che delusione». Non è soltanto il titolare di via XX Settembre ad essere preso di mira, c'è chi chiama in causa anche lo stesso capo del governo, Berlusconi, paragonando l'ultima finanziaria a quelle varate dal centrosinistra: «Presidente - si legge su un post firmato da Moderato - questa non è né può essere la sua manovra e tanti come me che l'hanno sempre sostenuta non si possono riconoscere in una finanziaria degna di...Prodi». Grida alla «vergogna» Felice: «Uno mette via i soldi per una vita e voi cacciate 780 euro di bollo sui risparmi, come se 150.000 euro fossero un patrimonio ultramilionario... vergogna». Un cibernauta pidiellino invece sceglie di parafrasare Umberto Bossi: «Tremonti - scrive Tambo - fora di ball, è insopportabile, sta rovinando l'Italia e il partito...». Tra i più arrabbiati c'è Gabriele che critica l'assenza dei tagli ai costi della politica: «Da uomo di destra che sono, vi dico che sono molto deluso da questa finanziaria. Dobbiamo pagare sempre noi!! E voi? - si legge nel post - Sempre nello sfarzo come al solito. Non voterò più». Infine, tra i militanti azzurri non manca la rassegnazione: «Credo che questo Spazio Azzurro - scrive Paola a proposito del forum ospitato sul sito del partito - non abbia più ragione di esistere quindi, Cav, chiudilo e vai a divertirti tu che puoi. Noi dobbiamo pagare le pensioni alla casta». Insomma, la manovra scontenta e catalizza critiche. Soprattutto quelle di chi lavora da sempre con i più deboli. Apprezza la «coesione politica» che ha portato il Parlamento ad approvare in tempi rapidi il testo e riconosce «il grande sforzo che sta facendo il ministro Tremonti per tenere i conti in ordine» tuttavia, suor Giuliana Galli, vicepresidente della Compagnia di SanPaolo e una vita intera spesa al fianco dei meno fortunati, rileva come «forse qualcosa in più si poteva fare per chi ha di meno, magari chiedendo qualche sacrificio ulteriore a quanti, invece, hanno di più». Nessuno sfogo, né critiche esplicite al ministro Tremonti. Anzi suor Giuliana va cauta: «Non ho ancora approfondito nel dettaglio le misure contenute nella manovra, tuttavia mi pare che chi già ogni giorno fa fatica sia un po' più penalizzato. Alcune misure non mi paiono del tutto infondate, per esempio i ticket sui farmaci possono essere utili se così si riduce il rischio che se ne comprino più del necessario, ma credo che la regola che dovrebbe valere sempre, soprattutto nei momenti di difficoltà economica, sia quella che chi più ha, più metta. A questo proposito - conclude - colpisce vedere che chi ci governa e chiede sacrifici al Paese, poi non vi partecipa». È l'assenza di tagli ai costi della politica, in un primo momento ipotizzati dal ministro dell'Economia, a lasciare l'amaro in bocca. Se n'è parlato tanto ma non c'è stato niente da fare. La casta l'ha spuntata un'altra volta.

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