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Ondata di vendite sui titoli bancari: lasciano sul terreno fino al 10%

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.Unicredit, Intesa SanPaolo, Bpm, Mps, nessuna esclusa, si sono avvitate su se stesse e poi sono sprofondate tirandosi dietro gli altri titoli. Le vendite massicce che hanno colpito i bancari sono spiegate dai trader con i timori che gli istituti possano risentire della performance dei titoli di stato italiani, dei quali hanno una presenza massiccia nei propri portafogli. Il peso dei titoli di debito italiano, alla luce del record dello spread con i Bund tedeschi, potrebbe condizionare l'esito degli stress test condotti su circa 90 istituti europei, che sarà reso noto venerdì prossimo. Il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, su questo punto ha moltiplicato i messaggi rassicuranti ribadendo la solidità delle banche italiane che sono ben capitalizzate e quindi non corrono rischi. Segnali ampiamente ignorati dalla speculazione. Così Intesa Sanpaolo (-7,7% a 1,52 euro) e Unicredit (-6,3%) sono andate in caduta libera, arrivando a perdere durante la seduta il 9% e il 10%. Intesa ha perso 2,01 miliardi di capitalizzazione in una sola seduta mentre Unicredit ha perso oltre un miliardo e mezzo. Non hanno fatto eccezione Ubi in ribasso del 2,79%, Bpm del 6,39% e Banco Popolare del 3,5%. Così pure Mps ha perso il 4,48% e Mediobanca ha ceduto il 4,28%. Sono andate male anche le azioni di Generali (-4,6%). Si torna indietro ai livelli di marzo 2009, al momento più buio per il mercato italiano che nel primo trimestre di due anni fa aveva toccato il picco più basso della crisi finanziaria scoppiata negli Usa a settembre 2008. Le banche italiane, al centro della speculazione sul mercato, hanno bruciato i guadagni di due anni. Se già da settimane le Popolari quotavano sui minimi storici, complici maxi aumenti di capitale e tensioni interne, ora anche le big del settore sono scese verticalmente. Per Intesa Sanpaolo è la chiusura più bassa dal 9 marzo 2009, con il nuovo minimo dell'anno sceso da ieri a 1,50 euro. Unicredit, di gran lunga la più bersagliata nelle ultime sedute, somma al -17% della scorsa settimana un calo del 6,33% a 1,15 euro nella seduta di ieri: è il valore in chiusura più basso dal primo aprile del 2009. Il Banco Popolare, con una flessione del 3,52% a 1,37 euro, è sceso ai livelli della prima settimana di marzo di due anni fa; chiusura al prezzo più basso da almeno cinque anni per Monte Paschi Siena (-4,48% a 0,49 euro; stesso valore toccato però il 28 giugno). Nuovo minimo storico a 1,42 euro per Bpm (-6,39% a 1,43 euro in chiusura). Mediobanca a 6,15 euro, si è riportata ai livelli di agosto 2010.

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