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L'Espresso era in calo In una consulenza i motivi dello «sconto»

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Lostudio aveva rivelato che il valore delle società oggetto dello scambio (tra le quali L'Espresso e Repubblica) era diminuito tra il giugno del 1990 e l'aprile del 1991, periodo durante il quale ci fu la trattativa. Inoltre, i giudici non hanno riconosciuto il danno di immagine, sancito invece dalla sentenza di primo grado, per la Cir. Secondo il collegio, presieduto da Luigi De Ruggero, anche se la sentenza Metta le avesse dato ragione, la Cir comunque non sarebbe stata in grado di costituire la «grande Mondadori», perché la politica non avrebbe mai avallato questa soluzione, privilegiando invece una spartizione tra i gruppi facenti capo a De Benedetti e Berlusconi. Nella consulenza tecnica d'ufficio depositata lo scorso settembre da Luigi Guatri, Maria Martellini e Giorgio Pellicelli era stato stabilito che le variazioni del valore delle azioni del gruppo scambiate tra il giugno del '90 e l'aprile del '91 è di 88,6 miliardi di lire in meno. Il mancato calcolo dell'acquisto delle azioni dell'Espresso ha ridotto l'importo del risarcimento di circa 66,8 miliardi di lire.

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