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La norma a favore dell'azienda di Berlusconi sarà riproposta in un disegno di legge

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GaetanoQuagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL, conferma quanto annunciato da Silvio Berlusconi riferendosi alla norma sul lodo Mondadori stralciata dalla manovra. Annuncio ripreso dallo stesso Quagliariello nell'Aula del Senato durante il dibattito sul decreto sviluppo. «Per noi la difesa dell'impresa - spiega Quagliariello - è un bene sociale primario perché significa difendere i lavoratori, le loro famiglie e il futuro dei loro figli. E l'impresa la si difende anche impedendo che l'esecutività provvisoria di sentenze non ancora definitive possa produrre conseguenze che anche in caso di un ribaltamento del giudizio nel grado successivo sarebbero ormai irreparabili». Quagliariello si dice ironicamente «sollevato» nell'apprendere che Luigi Zanda riguardo alla ripresentazione di un ddl, dopo lo stralcio della norma definita «salva Fininvest», «non ha nulla da obiettare sull'esercizio dell'iniziativa legislativa da parte di un parlamentare». «Ma la sua richiesta che il disegno di legge favorisca tutti tranne le aziende di Berlusconi - obietta Quagliariello - rivela un pregiudizio ad personam duro a morire, in nome del quale anche la più razionale delle leggi deve essere contrastata se essa può riguardare pure il presidente del Consiglio, le sue aziende e le decine di migliaia di persone che vi lavorano». «È inutile sottolineare - osserva il vicecapogruppo Pdl - che in ogni caso, per quanto si possa auspicare un iter parlamentare sollecito, un disegno di legge se approvato entrerebbe in vigore dopo la sentenza sul lodo Mondadori». Nel momento in cui sono state previste possibilità di composizione extragiudiziale delle controversie, e nel momento in cui si è introdotto un filtro per l'accesso in Cassazione per cui in Cassazione arriva solo ciò che è sensato che ci arrivi, non è un'eresia - osserva l'esponente del Pdl riferendosi al ddl in gestazione - pensare che debba essere quello il verdetto da considerare definitivo e dunque esecutivo. E chi obietta che già attualmente l'esecuzione anticipata delle sentenze provvisorie di risarcimento civile può essere sospesa a discrezione del giudice, dovrebbe riflettere sulla cattiva prova di sè che ha dato in Italia la discrezionalità in campo giudiziario». «Forse, di fronte a un bene così prezioso come la sopravvivenza di un'impresa e dei suoi lavoratori, vi sono diverse buone ragioni perché la materia - afferma Quagliariello - sia regolata da parametri certi e oggettivi» ha concluso Quagliarello.

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