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P4, Papa: contro di me una persecuzione

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Il parlamentare del Pdl Alfonso Papa

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Contro di me una persecuzione. Una vendetta a scoppio ritardato. E', in sintesi, la linea difensiva del deputato Pdl Alfonso Papa che stamane è stato ascoltato dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio. E che continuerà a sentirlo stasera, al termine dei lavori d'Aula Papa, secondo quanto viene riferito dai componenti della giunta, "ha illustrato lo scenario di uno scontro epocale, di una congiura nei suoi confronti, di una parte della magistratura napoletana". Una funzione della corrente di Unità per la costituzione. L'indagine nei suoi confronti sarebbe dunque il frutto di una persecuzione giudiziaria". Di un gruppo di magistrati fra cui De Magistris, Woodcock e Curcio. Il suo racconto è partito dal 2000, quando magistrato in forza in veste di sostituto procuratore a Napoli, prese le parti dell'allora capo Agostino Cordova. Ad allora, secondo Papa, risale il fumus persecutionis che sarebbe durato per tutto questo tempo e si sarebbe concretizzato con un'inchiesta in cui viene presentato come "un delinquentello comune" che porta disdoro alla Magistratura.   "Singolarmente, nel 2001, quando Papa venne chiamato al gabinetto del guardasigilli Castelli, vi fu, attraverso mailing list e interviste varie, una presa di posizione di molti sostituti napoletani che chiesero già allora l'espulsione del Papa dall'Anm, per stigmatizzare il fatto che un magistrato di tale ufficio avesse accettato un incarico di diretta collaborazione con un ministro della Lega in un governo a presidenza Berlusconi". Lo afferma il deputato del Popolo della libertà Alfonso Papa per cui i magistrati napoletani hanno chiesto alla Camera la richiesta dia autorizzazione a procedere, nella memoria difensiva presentata alla giunta. Lo fa per ricostruire la persecuzione messa in atto contro di lui a partire dai rapporti interni alla procura di Napoli, procura nella quale entrò quando vi era a capo Agostino Cordova. Quando andò al ministero della Giustizia - Castelli guardasigilli - Papa, prosegue la memoria difensiva redatta tutta in terza persona, "si dimise da ogni incarico associativo onde evitare strumentalizzazioni. Ma non bastò, Cordova venne rimosso dall'incarico di procuratore a Napoli" e fin dal suo allontanamento la procura di Napoli "sollecitò un procedimento disciplinare davanti al Csm nei confronti di Papa che da magistrato aveva una laboriosita' statistica del 90%, per una fascicolo per rissa che sui assumeva il Papa avesse fatto prescrivere. Nel 2004, Papa andava assolto da tale procedimento".

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