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Le tessere on line dividono i giovani

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Avvertela deputata trentacinquenne Nunzia De girolamo: «È inutile continuare il dibattito sul costo della tessera, è necessario trovare il sistema per evitare che i signori delle tessere si impossessino del partito. Chi è avvezzo all'utilizzo dei sistemi da prima repubblica, purtroppo, supererebbe facilmente anche il costo irrisorio dell'iscrizione». «Credo, dunque, che dovremmo rendere obbligatoria - è la sua proposta - l'iscrizione al partito attraverso internet, con pagamento online e con contestuale registrazione di tutti i dati identificativi della persona. Questo renderebbe reale la partecipazione e scevra dal controllo dei ras locali che con la forza del denaro si ritroverebbero a prevalere sul merito e sul talento». Arriva la replica DI Giovanni Donzelli, portavoce della Giovane Italia: «Giusto tessere a basso costo per evitare che il denaro conti più della partecipazione, ma il Partito deve essere realmente e fisicamente vicino alla gente, non virtualmente». E aggiunge: «Non ha senso prevedere iscrizioni solo via internet. La partecipazione reale, fisica, quotidiana, sul territorio e nelle sedi va incoraggiata. Va bene internet solo come strumento aggiuntivo. Poiché a primarie e congressi poi la gente deve fisicamente partecipare, nessuno si illuda di fare un partito solo di bit perché non ha la forza di farlo vero. Ci si iscriva in vari modi, anche via internet, ma per le votazioni interne nessun voto virtuale, per delega o via rete. Deve contare chi c'è davvero».

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