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Sui rifiuti il governo delude Napolitano

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Il Quirinale emana il decreto: «Non è risolutivo» La Campania avvia i contatti con le altre Regioni

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.Assolutamente «insufficiente» rispetto all'emergenza napoletana. Una bocciatura confermata ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato, infatti, pur emanando il decreto, ha diramato una nota che non lascia spazio a interpretazioni. Napolitano, si legge, nel rilevare «i limiti di contenuto del provvedimento, che nel testo approvato dal Consiglio dei ministri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo», ha auspicato che «il Governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l'effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania». Non solo, ma la nota ricorda come «già lo scorso 23 giugno, il Presidente Napolitano, in una dichiarazione al quotidiano Il Mattino, raccogliendo gli appelli che gli erano stati rivolti e l'auspicio della Regione e degli Enti locali di Napoli e della Campania, aveva manifestato il convincimento che un intervento del Governo nazionale fosse "assolutamente indispensabile e urgente al fine anche di favorire l'impegno solidale delle Regioni italiane"». Una bocciatura senza appello che ovviamente soddisfa il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che già giovedì aveva definito il decreto «pilatesco e deludente». Ma non è l'unico affondo. Dal capoluogo campano, infatti, si alza anche la voce del cardinale Crescenzio Sepe che, in una «riflessione», esprime «delusione e amarezza» per una «Napoli ancora umiliata e tradita nella sua dignità, nelle sue attese e soprattutto nei suoi diritti». Il cardinale dice «basta con misure che non risolvono. Basta con gli attendismi. Basta anche con le distinzioni e gli scambi di accuse che, in questo momento, servono solo ad allontanare la soluzione». E punta il dito contro «chi continua a rifugiarsi nei propri egoismi e non riesce a liberarsi da visione settarie della realtà»: «La triste vicenda dei rifiuti di Napoli è questione morale per tutti, prima ancora di essere responsabilità di alcuni o di una comunità». E mentre l'opposizione chiede al governo di ascoltare le parole di Napolitano, in città la situazione migliora leggermente. Le tonnellate in strada sono scese a 1300 (da registrare l'incendio di una discarica abusiva nel quartiere Ponticelli dove erano stati abbandonati migliaia di pneumatici che ha tenuto a lungo impegnati i vigili del fuoco). De Magistris ha chiesto alla Regione un intervento per evitare la paventata chiusura nel weekend degli impianti di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e Pianodardine (Avellino). Secca la risposta: «Auspichiamo che rimangano aperti ma dipende dagli enti proprietari e quindi, essenzialmente, Comuni e Province». Contestualmente la Regione ha fatto sapere che, dopo l'approvazione del decreto, l'Assessorato all'Ambiente ha avviato i primi contatti per portare i rifiuti fuori dalla Campania. Per ora sono state sentite Puglia, Emilia Romagna, Marche, Calabria, Toscana e Friuli Venezia Giulia, mentre si continua a lavorare così da allargare il fronte delle Regioni disposte ad accogliere l'immondizia.

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