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Di Pietro gela Bersani e dialoga col Cav

Colloquio tra il presidente del Consiglio ed il leader dell'Idv Antonio Di Pietro

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Lungo colloquio in aula alla Camera tra Silvio Berlusconi e Antonio Di Pietro. Terminata la prima parte della seduta il premier si è fermato in aula salutando alcuni parlamentari del Pdl e fermandosi velocemente a parlare con loro. Subito dopo Berlusconi si è avvicinanto al tavolo delle commissioni, esattamente di fronte ai banchi del governo, e ha salutato Di Pietro che era seduto al tavolo. I due si messi vicini all'estremità del tavolo e si sono parlati a lungo. Berlusconi ha gesticolato in maniera evidente mentre il leader dell'Idv lo ascoltava. Tra i due anche qualche sorriso. TONINO GELA BERSANI Il leader politico più "antiberluscoiano", Antonio Di Pietro, oggi ha scelto di dividere a metà il suo intervento alla Camera nel dibattito sulla verifica di maggioranza. E se da un lato il presidente dell'Idv ha sfidato il Governo a portare in Parlamento "provvedimenti che servono al Paese e non più leggi ad personam", dall'altro ha lanciato una sorta di appello a Pier Luigi Bersani perché assuma la leadership del centrosinistra e avvii la costruzione della coalizione per l'alternativa a Berlusconi. Ed ha lanciato un siluro all'indirizzo dell'altro aspirante leader Nichi Vendola. "Dobbiamo partire - ha affermato Di Pietro - da una realtà: che di qui questo Governo difficilmente si schioderà per i prossimi due anni, da qui dobbiamo partire. I cittadini hanno già mandato a dire che non condividono la politica dell'illusione, ma qual è il nostro programma, qual è la nostra coalizione, qual è il nostro modo di scegliere la leadership? E' questo il nostro punto di crisi". A chi dai banchi della maggioranza ha chiesto chiarezza sulla linea politica dell'opposizione, Di Pietro ha risposto provocatoriamente "non lo so". Non lo so perché non ho avuto ancora una riunione con gli altri leader di opposizione. Se c'è un partito di maggioranza relativa ha il dovere di convocarci", ha detto all'indirizzo del Pd. Poi ha precisato di non volere primarie 'al buio': "Io non me sento di chiamare i cittadini alle primarie per scegliere un leader che magari parla bene, è un affabulatore ma non si sa per fare che cosa". E ha concluso: "Amico Luigi, amico Bersani, a te spetta l'onore e l'onere di convocarci".   LA SFIDA AL CAV Al presidente del Consiglio Di Pietro ha rivolto un inedito ringraziamento per la sua presenza in aula, "perchè ascolta oggi anche la voce dell'opposizione", ha detto, accusandolo però di aver creato una "nuova divaricazione sociale nel Paese. Pochi stanno bene, troppi stanno troppo male". "Il Governo - ha proseguito l'ex pm - ha detto che i prossimi due anni vuole dedicarli ad alcune riforme e ha chiesto all'opposizione di dare un mano. Signor presidente del Consiglio, io la sfido, lei ha detto che vuole fare la riforma fiscale: porti domani mattina qui l'innalzamento della tassazione delle speculazioni finanziarie dal 12,5 per cento al 20 per cento come è in tutta Europa e io gliela voto; proponga risorse e strutture per l'amministrazione giudiziaria e io glieli voto". Insomma, ha concluso Di Pietro, io la sfido, però porti provvedimenti che servono al Paese, non più leggi ad personam".  

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