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Pisapia si cuce la bocca sulla liberazione del terrorista

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Durantela presentazione della Giunta in sala Alessi a Palazzo Marino la platea ha accolto con un brusio di disapprovazione la domanda di un cronista del Tg1, Enrico Castelli, su Battisti. Una reazione che per Pisapia è valsa come risposta. «Mi sono occupato di giustizia - ha detto seguìto dagli applausi dei suoi sostenitori - per gran parte della mia vita. Adesso voglio occuparmi di Milano». Una risposta che sinceramente non può essere apprezzata, soprattutto dai parenti delle vittime, anche perché pronunciata in un clima festoso e di clac troppo faziosa, del tutto stridente rispetto alla decisione che sfiora le corde di un dolore profondo. Il fatto non è assolutamente trascurabile e, se il buon giorno si vede dal mattino, la prima uscita ufficiale di Pisapia sembra aprire scenari in parte conosciuti sul piano della comunicazione. Non a caso solidarietà è stata espressa dal Cdr del Tg1 al giornalista Enrico Castelli che - si legge nella nota - «per aver posto una domanda sulla scarcerazione di Battisti al sindaco di Milano Pisapia è stato contestato da una parte del pubblico presente alla conferenza stampa». Il Cdr della testata ammiraglia Rai ricorda che «fare domande, in qualsiasi circostanza, è un diritto-dovere del giornalista». Intanto, va giù duro Luca Malcotti, assessore del Pdl, che ha partecipato al blitz dei giovani di Officina Futura contro la mancata estradizione di Cesare Battisti: «Il Brasile non può essere più per tutti gli italiani la patria del sole e del divertimento ma il Paese che protegge i peggiori assassini». A Largo di Santa Susanna, sul cartellone della campagna pubblicitaria promossa dal Ministero del Turismo brasiliano per i Mondiali 2014 sotto lo slogan «Il Brasile ti chiama. Vieni a celebrare la vita qui» è stato posto lo striscione «Vieni a celebrare gli assassini qui». «Lanciamo un appello - ha aggiunto Malcotti - affinché gli italiani scelgano altri luoghi dove trascorrere le proprie vacanze piuttosto che un luogo dove si incontrano in strada omicidi impuniti». Mar. Coll.

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