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Consulta: via libera al referendum sul nucleare

Alfonso Quaranta, neo presidente della Corte Costituzionale

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{{IMG_SX}} Il quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, è "connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità e univocità". Con questi motivi la Corte Costituzionale, con la sentenza n.174 appena depositata in cancelleria, ha dichiarato ammissibile il referendum sull'atomo, così come riformulato dalla Cassazione il 30 maggio scorso. Era durata poco più di un'ora l'audizione delle parti in camera di consiglio al palazzo della Consulta. Il quesito secondo la Consulta «mira a realizzare un effetto di mera ablazione della nuova disciplina, in vista del chiaro e univoco risultato normativo di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le forme di produzione energetica». La Corte Costituzionale era chiamata a prendere sull'ammissibilità del referendum sul nucleare nel nuovo quesito riformulato dalla Corte di Cassazione. Davanti ai giudici e al neopresidente Alfonso Quaranta, sono intervenuti il costituzionalista Alessandro Pace per l'Italia dei Valori, l'avvocato Gianluigi Pellegrino per il Pd, l'avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli in rappresentanza del governo, e i legali rappresentanti delle associazioni ambientaliste WWF ad adiuvandum e Fare Ambiente ad opponendum.

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