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Quattro schede per decidere su acqua atomo e legittimo impedimento

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Cosa prevedono nel dettaglio i quattro quesiti oggetto del referendum del 12 e 13 giugno? Innanzitutto la consultazione ha carattere abrogativo, quindi chi vuole cancellare le norme in questione deve votare «sì» sulle quattro schede. Perché il risultato sia valido deve essere raggiunto il quorum di votanti, devono cioè recarsi alle urne il 50 per cento più uno degli aventi diritto, cioè esattamente 25.332.487 elettori. L'ultima volta è accaduto nel 1995. Acqua/1, scheda rossa. si propone l'abrogazione dell'articolo relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica, quindi non solo la distribuzione dell'acqua ma anche, ad esempio, il trasporto. Il tema, comunque, non riguarda la proprietà dell'acqua, che rimane un bene pubblico, come peraltro pubblici restano gli acquedotti, ma la privatizzazione della gestione dei servizi idrici, ora affidati ai comuni, associati in Ambiti territoriali ottimali, i cosiddetti Ato. Il decreto Ronchi prevede che gli Ato dovranno affidare i servizi idrici in concessione, attraverso gare aperte anche ai privati. In caso di vittoria dei Sì non ci sarebbe più l'obbligo di indire le gare entro il prossimo 31 dicembre, né per le aziende a maggioranza pubblica di cedere ai privati parti delle quote azionarie entro il 2013. Acqua/2, scheda gialla. Il secondo quesito, sempre sull'acqua, propone l'abrogazione della norma che stabilisce che la tariffa per l'erogazione dell'acqua venga calcolata prevedendo una remunerazione per il capitale investito dal gestore, fino a un massimo del 7 per cento. Nucleare/3, scheda grigia. Il testo di questo referendum è stato modificato pochi giorni fa dalla Corte di Cassazione, dopo che il Governo aveva già deciso una moratoria sulla costruzione di centrali nucleari. Si chiede infatti agli italiani di vietare l'attuazione anche in futuro del programma di energia nucleare, possibilità prevista dalla recente legge 75, in base ai risultati di una verifica sulla sicurezza delle centrali condotta dall'agenzia italiana e dall'Unione europea. Legittimo impedimento/4, scheda verde. Si tratta della norma che istituisce uno scudo giudiziario per le alte cariche dello Stato, a cominciare dal Presidente del consiglio. Anche in occasione delle consultazioni referendarie, ai cittadini che vorranno recarsi al voto utilizzando l'aereo sarà rimborsato il 40 per cento del biglietto di andata e ritorno. Lo stabilisce un decreto legge presentato dal sottosegretario al ministero dell'Interno Michelino Davico, con delega ai servizi elettorali, che modifica la norma del 1969 che prevedeva agevolazioni per i cittadini che utilizzano il treno per recarsi nei comuni di residenza in occasione delle elezioni.

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