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Renata perde pezzi e pazienza

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Alla fine la resa dei conti è arrivata. Un giorno prima dei ballottaggi, che nel Lazio hanno un sapore particolare: i candidati della governatrice Polverini, infatti, sfideranno quelli del Pdl a Sora e a Terracina. Ma la vera scintilla, ieri, è stata causata dal passaggio di due consiglieri regionali dalla lista Polverini al Pdl. Non sembrava tanto strano visto che i due, Andrea Bernaudo e Giuseppe Melpignano, sono stati eletti, rispettivamente, con i voti di Tajani e Rampelli (dopo il pasticcio alla Corte d'Appello la lista del Pdl non è stata presentata nella circoscrizione di Roma). Ma il trasloco dei due ha scatenato le ire della presidente del Lazio e il panico nel centrodestra. «Prendo atto che c'è una parte del Pdl che ha deciso di spostare l'equilibrio della maggioranza sperando, suppongo, di influenzare in questo modo le mie scelte e la mia indipendenza. Non è così che ci si confronta in una coalizione, non è questo il mio progetto di vita e politico per i prossimi anni» ha scritto la governatrice in una nota. Poi è stata ancora più dura: «Ritengo questo atteggiamento un atto di ostilità nei miei confronti e un gesto che mette fine alla coalizione che fino ad oggi ha governato la Regione Lazio. Avviare la compravendita dei consiglieri alla vigilia di un voto così importante è un caso di autolesionismo politico di rara efficacia e di totale mancanza di responsabilità che, se possibile, supera quello dello scorso anno quando non fu presentata la lista del partito rischiando di compromettere l'esito del voto. Non sono più disponibile a spendere la mia faccia per questi signori e a condividere certi metodi». Parole durissime, che evocano dimissioni ed elezioni anticipate. Allora si sono messe in moto le diplomazie. Innanzitutto per fugare ogni sospetto di «compravendita», poi per evitare scenari da «tutti a casa». Prima sono andati in «avanscoperta» i due consiglieri. «Gran parte delle persone che mi hanno votato dopo i noti fatti dell'esclusione della lista - ha spiegato Bernaudo - lo hanno fatto perché in me hanno visto una persona riconducibile al progetto di Silvio Berlusconi, un progetto che non credo sia superato e del quale voglio far parte senza tentennamenti». Netto anche Melpignano: «A seguito di un'analisi profonda e lunga un anno del mio ruolo e della mia collocazione all'interno della Regione Lazio ho sentito il bisogno di formalizzare un rapporto di collaborazione politica con il Pdl che già si era sviluppato in questi mesi». Aggiungeva in seguito Bernaudo: «La mia scelta personale, squisitamente politica, non può da nessuno, nemmeno dalla presidente Polverini, essere bollata col termine "compravendita"». Ci ha pensato l'assessore al Bilancio e braccio destro della governatrice, Stefano Cetica, nel comizio a Terracina accanto alla presidente e ad Alemanno, a gettare benzina sul fuoco: «C'è un bambino, che si chiama De Romanis (vicino al commissario Ue Tajani, ndr) che ha avviato la compravendita di consiglieri, convinto di essere una persona importante e che noi piegassimo la schiena. Ma noi non lo facciamo». Inevitabile l'intervento dei big del Pdl. Prima Cicchitto, poi Gasparri. In campo anche Augello e Pallone. L'obiettivo è, come spiega il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, «riportare la situazione nei termini di una dialettica all'interno della maggioranza», anche perché, sottolinea il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri, «prima di ogni cosa viene il rispetto degli elettori». Insomma, rassicura il sottosegretario alla Funzione Pubblica, Andrea Augello: «I vertici del Pdl stanno lavorando in queste ore per dimostrare alla Polverini la lealtà e l'impegno del partito nei suoi confronti». In fondo, chiarisce l'eurodeputato e vicecoordinatore regionale Alfredo Pallone, a cui è legata la maggioranza dei consiglieri del Pdl alla Pisana, «siamo e rimaniamo alleati seri della Polverini, le sue linee strategiche sono le nostre». Le tensioni, almeno in apparenza, si allentano. Si aspettano i risultati dei ballottaggi. Ma come se non bastasse ci ha pensato anche «Striscia la Notizia», che ha mandato in onda un servizio in cui la governatrice in Aula mangia, in modo «disinvolto», un panino. Lei ha replicato: «Sono orgogliosa di mangiare il panino, perché sono una persona normale. Quando vado in Consiglio non sposto il sedere dalla sedia». Non sarà facile trovare la quadra.

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