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Maroni: è stata una sberla

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 "Ho parlato con Berlusconi e anche lui concorda sul fatto che serve una forte ripresa dell'azione di governo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni a Bucarest, riferendo di una conversazione con il premier Silvio Berlusconi. "Serve una riflessione. E' stata una sberla", ha commentato il ministro dell'Interno. "O si dà - prosegue l'esponente leghista - un colpo d'ala, anzi un colpo di frusta nella ripresa dell'azione di governo, oppure si rischia di non dare una risposta al voto di oggi", conclude.   BONDI LASCIA DA COORDINATORE PDL Mentre il risultato elettorale si faceva via via più definitivo e rileva la vittoria del centrosinistra a Milano e a Napoli, Sandro Bondi, formalizza le sue dimissioni da coordinatore Pdl assegnando al suo annuncio il valore di stimolo a Silvio Berlusconi per una svolta nella gestione del partito. "Valutati i risultati elettorali - dice infatti Bondi in una nota - intendo rimettere il mio mandato di coordinatore nelle mani del presidente Berlusconi. Ritengo che da questo momento il presidente Berlusconi debba ricevere non solo la più ampia fiducia e solidarietà ma soprattutto - sottolinea - la assoluta e incondizionata libertà di decisione e di iniziativa per quanto riguarda il futuro del partito". CICCHITTO: NON È LA FINE DEL BERLUSCONISMO "Non siamo alla vigilia né della fine del governo né della fine di Berlusconi o del Berlusconismo", ha detto invece il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, commentando nello studio del Tg1 gi risultati dei ballottaggi. "Dobbiamo fare una riflessione politica, ma Pd e Udc sappiano che fra elezioni politiche e amministrative c'è una bella differenza". POLVERINI: RECUPERARE IL RAPPORTO CON LA GENTE "Non era facile ribaltare il risultato del primo turno e, purtroppo, così non è stato - dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - Il centrodestra saprà trovare le ragioni di questa sconfitta e recuperare quel rapporto con la gente che, da diciassette anni, è alla base del successo di Silvio Berlusconi". "Spero per Napoli e per Milano - aggiunge - che le composite maggioranze uscite dalle urne riusciranno a esprimere anche un progetto di governo come le due città meritano. In ogni caso, i risultati non delineano alternative al centrodestra né penso possano distrarre il governo dall'azione riformista che, anzi, deve essere portata avanti con più forza soprattutto nei confronti delle categorie oggi in maggiore difficoltà: a partire dai giovani, dai lavoratori fino agli stessi imprenditori che devono vedere nelle amministrazioni pubbliche una leva, e non un ostacolo, e nel fisco non un socio ma uno strumento per recuperare risorse da mettere al servizio di tutti".   SALVINI: LA LEGA HA GUADAGNATO A MILANO Sul caso Milano e sul rapporto tra Pdl e Carroccio è intervenuto l'europarlamentare della Lega Nord, Matteo Salvini. "Cinque anni fa la Moratti vinse e il Pdl aveva 245.000 voti e la Lega 22.000. Oggi la Moratti perde e il Pdl ha 170 mila voti, la Lega 57 mila: qualcuno in questi anni di amministrazione ha perso 75 mila voti, mentre la Lega ne ha guadagnati 35 mila". "Sentire parlare di Br, magistrati e furti d'auto allontana la gente - ha aggiunto da via Bellerio - Abbiamo sbagliato come squadra a usare certi temi piuttosto che i programmi. Comunque se si perde si perde tutti insieme, non mi interessa la caccia al colpevole". Salvini ha promesso di iniziare subito a lavorare all'opposizione per "marcare a uomo Giuliano Pisapia e la sua coalizione. Fare opposizione non spaventa la Lega - ha argomentato - faremo una opposizione serie e costruttiva quando ci saranno iniziative condivisibili, ma ci metteremo di traverso per le cose che non ci vanno". Salvini ha concluso la sua analisi sostenendo che per ora la vittoria della sinistra a Milano è stata costruita "contro Berlusconi" e non su un programma preciso: "non so quanto dureranno".  

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