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I furboni della Pisana Spunta pure Noi Sud

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La lista Polverini potrebbe perdere un altro consigliere. Luigi Abate, ex capo dei vigili del fuoco del Lazio e ora presidente della Commissione speciale Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, ha chiesto di formare un nuovo gruppo politico alla Pisana: Noi Sud. Abbandonerebbe, dunque, la formazione civica della governatrice per diventare capogruppo del movimento che, in Parlamento, fa parte dei Responsabili. Ma la storia è più complessa perché un paio di settimane fa è stata la consigliera Olimpia Tarzia, anche lei uscita dalla lista civica della Polverini, a formare un gruppo collegato proprio a quello di Scilipoti e compagni. Il regolamento del Consiglio regionale prevede infatti che si possano creare nuovi partiti soltanto se sono già rappresentati alla Camera o al Senato ma ancora non è chiaro se la norma vale anche per i sottogruppi, come, appunto, il movimento Noi Sud di Scotti e Sardelli. In caso contrario Abate non potrebbe «gemellarsi» con i Responsabili a causa della richiesta precedente della Tarzia. Per ora l'ufficio di presidenza ha bloccato la richiesta del consigliere della lista Polverini, in attesa della conferma della legittimità. Sul piano politico il caso Abate scoppia in una Regione già in difficoltà. Soprattutto dopo lo sfogo della presidente Polverini che due giorni fa ha decretato «la fine della coalizione» e ha parlato di una «compravendita» di consiglieri da parte del Pdl. Una reazione, soprattutto emotiva, che nasce da un anno di tensioni con la sua maggioranza e che è sfociata nello scontro elettorale, a Terracina e a Sora, tra i candidati della governatrice e quelli del principale partito che la sostiene. Mentre nella lista della presidente continuano i mal di pancia. L'ultimo ad andare via è stato Andrea Bernaudo mentre Giuseppe Melpignano ci ha ripensato. Quest'ultimo, dopo aver annunciato l'addio alla lista civica, ha deciso di fare retromarcia. In ogni caso entrambi sono stati eletti nella formazione della Polverini ma con i voti, rispettivamente, dei gruppi che fanno capo al commissario Ue Tajani e al deputato Rampelli. Dunque il loro non è stato certo un salto della quaglia. La faccenda è diversa per gli altri ex «polveriniani». Rocco Pascucci ha abbandonato subito dopo le elezioni la formazione civica per dare vita al Mpa, Antonio Paris ha scelto, invece, il gruppo Misto, Olimpia Tarzia ha creato Per - Politica, Etica e Responsabilità. In tutto quattro passaggi (cinque con l'eventuale «trasloco» di Abate) che hanno indebolito la presidente e reso il clima incandescente alla Pisana, visto che il braccio di ferro con il Pdl ormai è quotidiano e vive momenti di autentico psicodramma. Come durante la discussione del bilancio. Era dicembre dell'anno scorso e il braccio di ferro s'innescò sulle richieste di finanziamenti per Roma rivolte alla presidente dagli alemanniani. Anche lì la governatrice non ha fatto passi indietro e, dopo una notte di discussioni violente con i big del Pdl, fu raggiunta una quasi-intesa che ebbe l'effetto di placare, momentaneamente, gli animi. Poi sono cominciati i riposizionamenti. Tutti gli ex della lista Polverini spiegano che si tratta di autentici percorsi politici ma è certo che alla Regione Lazio dare vita a un monogruppo conviene. In attesa che si discuta la proposta di legge presentata dal presidente del Consiglio Mario Abbruzzese e dal consigliere Pier Ernesto Irmici, che cancella i gruppi formati da un unico rappresentante e tutte le spese connesse, ancora si fanno grandi affari. Si ottengono 1.800 euro al mese per l'indennità di capogruppo, che si sommano agli 8 mila euro di stipendio mensile e, soprattutto, si ha diritto a fare 5 assunzioni, gli addetti alla segreteria. Diverso il caso del passaggio al Pdl, probabilmente realizzato nel momento e nel modo sbagliato, ma Bernaudo non avrà la possibilità né di avere nuove cariche (rischia anzi di perderle) né benefici economici. Fatto sta che nel Lazio, in cui la governatrice e il Pdl non riescono a trovare la quadra, è sempre più difficile andare avanti. E chi può ne approfitta. Altro che Responsabili. A. D. M.

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