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Silvio sfida la sinistra

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Il premier Silvio Berlusconi

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«Queste elezioni ci hanno insegnato una sola cosa: il Terzo polo non è pervenuto, il Pd ha perso. Vincono gli estremi, staniamoli». Silvio Berlusconi è soddisfatto della raffica di sue uscite la sera prima in tv quando parla a telefono con un esponente del governo. E gli detta la linea: andare allo scontro. Ancora. Radicalizzarlo. Ancora. E soprattutto cambiare campo di gioco. «Se vado in tv sono il leader che più di tutti conquisto consensi. Sono quello che ne guadagna di più. Questo è sicuro. Non c'è stata elezione in cui non sia avvenuto», insiste il Cavaliere. Quanto si è visto in televisione appena venerdì sera è solo l'inizio. Berlusconi riapparirà e anche con toni più duri contro i candidati di sinistra. Lo fa capire Paolo Bonaiuti, portavoce del premier: «Fino a ieri la sinistra chiedeva a gran voce che Berlusconi si pronunciasse in tv: Veltroni ha definito quel silenzio "un fatto grave", Zaccaria si è domandato perché tacesse il leader del PdL. Adesso quella stessa sinistra protesta contro Berlusconi in tv, dimenticando tra l'altro che il Presidente del Consiglio non ha preso parte nemmeno a mezzo minuto dei 100 "talk show" che si sono scatenati su tutte le reti subito dopo la chiusura delle urne». D'ora in poi cercherà di far cancellare Pierluigi Bersani e tutti i leader del Pd. E cercherà lo scontro con i leader più estremi. Mercoledì sarà a Porta a Porta. Il giorno prima sarà ospite Antonio Di Pietro e le due interviste verranno trasmesse allo stesso orario. Bersani, invece, ha rifiutato l'invito («Il Pd non si fa dettare la propria agenda dal presidente del Consiglio»). L'altro bersaglio sarà Nichi Vendola. L'obiettivo è quello di far apparire il centrosinistra sempre più sinistra che centro. Anzi, sempre più estrema sinistra. Filoterrorista. Comunista. Un'alleanza amica di immigranti. Dei peggiori immigrati. Di chi è a favore della droga e dell'eutanasia. Che vuole un'Italia peggiore. Le sta provando tutte, Berlusconi. Le proverà ancora. Nel Pdl c'è chi spera pure, senza girarci troppo attorno, in uno scivolone degli avversari. Un autogol. Un fallo in area di rigore. Come il caso della mamma dell'assessore Alan Rizzi, Franca, 65 anni, che è stata aggredita ieri mattina nel mercato di via Osoppo da un militante di sinistra. Ha riportato un trauma cervicale. Un episodio che ha sollevato le proteste del centrodestra. De Corato: «La donna è stata presa a calci anche a terra». La Russa: «A Milano c'è un clima che non vedevo da tempo, quasi che fosse vietato a Letizia Moratti di poter girare per la città a propagandare la propria candidatura». Corsaro: «I nipotini dell'extraparlamentarismo comunista, quello che ha scritto le pagine più tristi della storia di Milano, hanno ripreso l'abitudine di passare alle mani». Dall'altro lato Fabrizio Cicchitto invita i centristi a riflettere: «Il Pd a Milano e a Napoli fa buon viso a cattivo gioco e si mette al traino di candidati dell'estrema sinistra come Pisapia e del giustizialismo più efferato come De Magistris. A questo punto, però, è evidente che la coalizione di sinistra che andrà alle elezioni politiche - conclude - sarà costituita dal Pd, dall'Idv e da Sel: e allora non si capisce come l'Udc possa collocarsi in questa compagnia».

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