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Salta la legge sull'omofobia e la Carfagna si arrabbia

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Ilprovvedimento è tornato invece improvvisamente alla casella di partenza. L'intoppo si è verificato nella commissione Giustizia di Montecitorio dove il centrodestra, dopo quasi mille giorni di discussione, ha bocciato il testo di mediazione scritto da Paola Concia, la parlamentare del Pd che poche settimane fa era stata aggredita fuori dalla Camera mentre passeggiava con la sua compagna Ricarda e che per questo aveva ricevuto messaggi di solidarietà da tutte le forze politiche. In commissione, però, la maggioranza ha deciso di fare marcia indietro e, dopo aver chiesto invano di rinviare la votazione di qualche giorno, ha votato compattamente contro la proposta di legge della Concia: ai voti del centrodestra se ne sono aggiunti due dell'Udc, i cui rappresentanti in commissione si sono divisi. Il motivo alla base del ripensamento del centrodestra sembrerebbe riguardare i dubbi sulla costituzionalità della legge. «Perchè introdurre aggravanti se le vittime sono omossessuali e non, per esempio se sono persone con opinioni politiche diverse o anche tifosi di calcio?» esemplifica la leghista Carolina Lussana. Ma il colpo di freno dato dal centrodestra in commissione ha aperto un nuovo caso nel governo. Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna è andata su tutte le furie : ora parla di «occasione persa dal Pdl» e annuncia che in aula alla Camera voterà il testo dell'opposizione.

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