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Strauss Kahn resta in carcere

Strauss-Kahn

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Il direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) Dominique Strauss Kahn, accusato di tentato stupro di una cameriera dell'hotel Sofitel di New York, resta in carcere. Il giudice del Tribunale di Manhattan, Melissa Jackson, che ieri lo ha ascoltato ha spiegato che i primi esami effettuati dalla polizia confermano le accuse mosse dall'inserviente dell'albergo di Times Square. E sul timore di una possibile fuga dell'accusato ha respinto la richiesta di liberazione sotto cauzione, ipotizzata dal collegio dei difensori, in un milione di dollari. La proposta è stata negata dal giudice che ha fissato una nuova udienza per il 20 maggio. Il direttore generale dell'organismo che ha sede a Washington dovrà attendere ancora prima di essere liberato. La presunzione di innocenza resta fino all'ultimo grado di giudizio anche nel sistema legale statunitense. Ma con il passare delle ore il quadro degli indizi contro di lui è diventato talmente pesante da indurre la giustizia americana a tenerlo in cella ancora per qualche tempo. A poco è valsa la strategia impostata dall'avvocato di Strauss Kahn, Benjamin Brafman, lo stesso che difese Michel Jackson dalle accuse di pedofilia. L'alibi era basato sul fatto che il dirigente avrebbe lasciato l'hotel Sofitel a mezzogiorno, e quindi un'ora prima della presunta aggressione alla cameriera Ophelia. La polizia ha invece successivamente corretto l'ora dell'aggressione, che sarebbe avvenuta verso mezzogiorno e non più verso le 13. Primo colpo. Anche se il suo legale ha anticipato che verrà portata in tribunale la testimonianza della persona che era con lui sabato a pranzo. «Il motivo per cui andava di fretta - ha spiegato l'avvocato - è che aveva un pranzo, la persona verrà a testimoniare». A rincarare la dose della accuse è però arrivata anche la conferma di ferite sul corpo del funzionario internazionale. «Alcuni graffi sono stati rilevati sul torace» di Dominique Strauss-Kahn, che «ha dato il suo accordo per analisi complementari» è stato scritto in un rapporto dei diplomatici francesi trasmesso a Parigi. Dunque ci sono anche i segni di una collutazione violenta. Non solo. Nello stesso rapporto diffuso dal sito Atlantico.com è anche riportato che «tracce di Dna sono state scoperte e sono in corso di analisi e comparazione. I risultati dei prelievi sono attesi non prima di cinque giorni». Infine nel corso dell'audizione al Tribunale è arrivata anche l'accusa più dura. E cioè che nei confronti del direttore del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, è stata depositata una formale accusa anche per sodomia. Un atto che in molti stati Usa è punito con severità esemplare. Il base alle accuse formalizzate nei suoi confronti, il direttore del Fmi rischia una condanna fino a 70 anni di carcere. Dominique Strauss-Kahn si è comunque detto «deluso» dall'esito della prima udienza al tribunale di New York. È solo il primo round comunque. Il suo legale ha aggiunto che metterà a punto una strenua difesa perché «la battaglia è appena iniziata».

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