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Polverini: "La mia lista? Un successo"

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Renata Polverini, presidente della Regione Lazio

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Presidente Renata Polverini, i risultati delle Amministrative sono un disastro per il centrodestra. Ma nel Lazio è andata meglio. «Sì, qui abbiamo tenuto ed è un risultato importante: significa che la Regione lavora bene». Si aspettava il tonfo della Moratti a Milano? «No, anche se devo dire che la sua scivolata in tv ha inciso. Il risultato è stato deludente». Queste elezioni per lei avevano anche un valore «personale». Ha messo in campo una «sua» lista, Città nuove, che ha pure conquistato un sindaco di un paesino vicino Rieti, Collalto Sabino...  «Erano trent'anni che lì non vinceva il centrodestra. Poi abbiamo preso il 10 per cento a Latina, è significativo».  La sua lista ha sostenuto Di Giorgi a Latina, che dovrebbe farcela al primo turno, Di Stefano a Sora e Sciscione a Terracina che faranno il ballottaggio. «Sì, è stato un valore aggiunto. Abbiamo portato alle elezioni persone di qualità che non si sarebbero mai avvicinate alla politica e, in alcuni casi, che avrebbero votato la Sinistra». Dunque si sbagliavano i politici del Pdl che avevano espresso perplessità sulla sua scelta? «Mi sembra evidente che abbiamo fatto bene a presentare Città Nuove. C'è una debolezza di tutti i partiti e la mia formazione ha fatto raggiungere un risultato migliore». Insomma la sua lista civica ha intercettato il voto di protesta che nel resto d'Italia ha premiato le liste di Grillo? «Esatto. A Latina non si trovava nemmeno un candidato di sintesi, finché non mi ci sono messa con tutti i sentimenti. Fino a un mese fa era quasi data per persa e invece...». Dopo il deludente risultato di Milano e delle altre città italiane il sindaco di Roma Alemanno chiede che il Pdl organizzi i congressi. Che ne pensa? «In molte realtà il partito si è presentato con due o addirittura più candidati, le sembra normale? Ecco io penso che i congressi possano aiutare». Con la sua lista ha intenzione di andare avanti? Cioè di trasformarla in un vero e proprio partito? «Bè, ora la lista c'è e avrà i suoi candidati da gestire e non sarà facile perché molti di loro non hanno mai fatto politica. In ogni caso noi li sosterremo e andremo avanti». Tanti se la prendono con il premier Berlusconi. Alcuni giorni fa lo stesso leader della Lega Bossi ha preso le distanze dalla sfida di Milano, scaricando le responsabilità sul Cavaliere. Ha consigli da dare al presidente del Consiglio?  «Intanto Berlusconi è l'unico politico che mette la faccia anche nelle battaglie difficili. L'ha fatto pure con me e non mi sento di dargli consigli. Certo adesso lui deve guardare nel Pdl e valutare se, così com'è, il partito può andare lontano».

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