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Bagarre sulla Costituzione: braccio di ferro tra i poli

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Ascatenare le polemiche è stata una frase «a titolo personale» del presidente pro tempore della Consulta Paolo Maddalena, per cui la prima parte della Carta è intoccabile. Di ben altro avviso è il Pdl, mentre a difesa dei principi fondamentali così come furono sanciti dai padri costituenti si è schierato il Pd. «Non esistono autorità o editti dogmatici per cui la prima parte della carta costituzionale è intangibile», è intervenuto Fabrizio Cicchitto, «qualora emergesse un disegno alto e condiviso da molti settori della vita politica italiana, anche qualche articolo della Costituzione potrebbe essere rivisto». Sulla stessa linea il ministro dell'Agricoltura Saverio Romano. «Credo si debba tenere conto della statura dei padri costituenti, ma si debba anche comprendere come esigenze e mondo siano in continua trasformazione e come sia dunque necessario - pur con le dovute cautele e le evidenti e oculate verifiche - non ritenere nulla come un dogma» ha detto. E su un «disegno» già sta lavorando Maurizio Bianconi, deputato del Popolo della libertà, che martedì prossimo presenterà una sua proposta di legge in materia. «È ora di finirla con le icone», ha detto, «quelli che sventolano amore per la Costituzione sventolano amore per l'ignoto perché non la conosce nessuno, neanche i giudici la leggono». Bianconi ha assicurato che proporrà «ritocchi elementari» perché «i diritti sono intangibili, ma non è intangibile la Costituzione». Del resto, «lo stesso presidente dell'Assemblea costituente si era augurato che la Carta fosse adeguata ai cambiamenti per non farla invecchiare». Tra gli emendamenti che Bianconi ha già messo in cantiere figurano interventi «sui limiti sui trattati internazionali che dal 1946 sono cambiati e sul tema della multiconfessionalità». Diversi articoli poi, ha ricordato, hanno come incipit «i cittadini», ma oggi «non si può più parlare solo di cittadini. La Costituzione fu scritta quando l'Italia era terra di emigrazione, oggi è paese di immigrazione e di questa realtà bisogna tenere conto per estendere quei diritti». Il Partito democratico ha chiuso però a ogni ipotesi di riforma. «Alcuni principi sanciti dal nostro sistema costituzionale sono valori fondamentali della democrazia e non possono essere messi in discussione mai», ha chiarito il costituzionalista Gianclaudio Bressa. «Immaginare poi il centrodestra capace di una proposta di riforma alta della prima parte della Carta costituzionale, visto come vola basso sulla modifiche alla seconda, è una storia che non voglio neanche immaginare» ha concluso Bressa.

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