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Bossi: «Via i ministeri da Roma»

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Ierisera a Bologna, al candidato sindaco della Lega Manes Bernardini che durante il comizio gli ha chiesto di far trasferire a Bologna il ministero dell'Università, il leader del Carroccio ha detto: «Sono venuto per quello; dopo il federalismo dovremo pensare al decentramento, vai tranquillo». Già sabato il Senatùr aveva fatto un annuncio simile. Parlando a Gallarate aveva spiegato che dopo il federalismo e i problemi legati alla Libia, il governo punterà la propria attenzione sul decentramento dei ministeri. Lo ha confermato da Gallarate, in provincia di Varese, il leader della Lega Nord Umberto Bossi. Tornando a ieri, la manifestazione di Bologna era cominciata con l'inno nazionale. Certamente una novità nei comizi della Lega. Ha ricordato: «Tanti anni fa feci un comizio e qui mi tirarono bottiglie. Bottiglie di vetro piene d'acqua. Per fortuna le ho schivate tutte. «Non ci hanno tenuto lontano - ha scandito alzando la voce tra applausi dei leghisti - siamo qui e sappiamo che Manes Bernardini vincerà le elezioni». E il Senatur ha spiegato: «Gli emiliani sono come i lombardi, non sono scemi, capiscono che c'è la mano nera dello Stato che porta via tutto». Infine, parlando ancora dei temi nazionali, ha detto: «Fate un applauso al povero Maroni che l'altro giorno è stato insultato (alludendo alle contestazioni che ci sono state a Bologna durante la visita del ministro, ndr), meno male che c'è Maroni». E ha continuato: «Maroni ha lavorato tantissimo, non merita di essere insultato».

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