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Terzo Polo fantasma Unito solo in 13 città

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In 48 Comuni l'Udc ha preferito allearsi con il Pdl Le liste di Beppe Grillo hanno più candidati di Fli

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Manon è finita qui. Infatti, a poco più di una settimana dal voto, l'elettorato terzopolista non solo non vedrà sulla scheda elettorale il simbolo del Nuovo polo per la Nazione, ma, in molti comuni, troverà i simboli di Udc, Fli e Api approdare, anche divisi, un po' a destra, un po' a sinistra fino ad arrivare a non vederli proprio. E così, mentre a Milano, Torino, Bologna, Napoli, Siena, Arezzo, Villorba (TV), Adria (Ro), Assisi (Pg), Cascina (Pi), Pomezia (Rm), Monfalcone (Go) e Cordenons (Pn), il Terzo Polo ha dimostrato coesione e capacità di far convergere il proprio gradimento su un unico candidato sindaco, nei restanti 121 Comuni è il vero caos: Futuro e Libertà è presente in appena la metà dei 134 comuni dove si voterà. Un dato che appare ancora più significativo se si pensa che il movimento civico di Beppe Grillo, 5 stelle, conta più candidati di Fli. Grillo, infatti, ha simboli e candidati in 75 comuni e non ha una rappresentanza parlamentare con tanto di presidente della Camera al comando. Ancora più imbarazzante è vedere che, nonostante a Roma tra Fini e Berlusconi sia ormai da tempo guerra aperta, in ben 22 comuni Fli ha deciso di correre alleato con il Pdl e in 16 di questi anche con la Lega. In altre parole, Futuro e Libertà, per oltre il 60% della sua presenza elettorale o corre da sola o è alleata con il Pdl. Altri interessanti dati, che dimostrano come la tripartita alleanza si sia squagliata ancor prima di iniziare la propria carriera, arrivano direttamente dall'Udc. Il partito di Pier Ferdinando Casini, infatti, è alleato con il Pdl, sin dal primo turno, in 48 comuni su 134. Questo per esempio succede a Caserta dove appoggia Pio del Gaudio, mentre i finiani, con Api e altre liste, appoggiano Luigi Falco. Stesso scenario si ripete per il sindaco di Reggio Calabria dove Udc e Pdl tifano per Demetrio Arena, mentre Fli corre da sola con Carlo Sbano. E, sempre rimanendo in Calabria, a Catanzaro, i centristi stanno con il centrodestra in appoggio a Michele Traversa, i futuristi spingono Luigi Ciambrone e l'Api di Rutelli ha deciso di tifare per Antonio Argirò il candidato sindaco proposto dall'ex governatore Agazio Loiero. Tripartizione del fantomatico Polo della Nazione anche a Cosenza: Udc e Pdl con Mario Occhiuto, Fli con Sergio Nucci e Api con Salvatore Perugini. Ma non solo al Sud i terzopolisti si sono spaccati. Ecco, per esempio, il caso della veneta Rovigo dove l'Api si è schierata con il candidato di centrosinistra Federico Frigato, l'Udc ha optato per una corsa in solitaria con Riccardo Rizzo, e Fli si gioca tutto candidando il segretario cittadino Giacomo Labarbuta. Una decisione rischiosa per i futuristi che potrebbero non raggiungere quel 5% chiesto dal partito ai segretari regionali per poter candidare Fli in una corsa in solitaria. Altra importante città del Nord dove lo «spezzatino» delle coalizioni ha dato il massimo è sicuramente Trieste. Lì, infatti, non solo il Terzo Polo si è diviso con Fli che sostiene Michele Lobianco e con l'Udc che spinge Edoardo Sasco, ma anche Pdl e Lega hanno deciso di fare una corsa autonoma candidando, i primi, Roberto Antonione e, gli altri, il deputato Massimiliano Fedriga. Ma non solo l'Udc strizza l'occhio al Pdl, arriva addirittura a scendere in campo con la sinistra. Uno scenario che vede i centristi alleati sia con Vendola che con il Pd, in 22 comuni. Ricapitolando quindi lo spezzatino è pronto: l'Udc appoggia la destra in 48 comuni, in 22 corre con la sinistra, in 26 va da solo o con le civiche e in 11 non si è proprio presentato. Risultato: Solamente in 29 comuni l'Udc è riuscita a trovare un accordo con Fli a con Api. Ma anche dove Udc e Fli decidono di correre assieme non è detto che siano state rispettate le direttive dei rispettivi partiti. Infatti se non più tardi di qualche settimana fa il vicepresidente dei futuristi, Italo Bocchino, aveva detto che mai si sarebbe visto il simbolo di Fli vicino a quello del Pd o di Sel, a Olbia si è deciso diversamente. Infatti Gianni Giovannelli ex Pdl e sindaco uscente sarà sostenuto da Pd, Idv, Sel oltre che da Udc, Api e Fli. E strano è anche il caso dell'umbra Gubbio dove nonostante l'odio a livello nazionale tra Udc e Lega, il candidato di centrodestra Lucio Lupini è riuscito nel miracolo di tenere assieme una coalizione che va dal Pdl all'Udc passando per Lega e Fli. Un miracolo che però non salva il Terzo Polo da un flop. Un fallimento che potrebbe non essere elettorale (quello, in caso, lo decreteranno gli elettori con il voto) ma che sarà sicuramente d'immagine. Era infatti il 13 gennaio scorso quando il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa ammise che «le Amministrative rappresenteranno il primo vero banco di prova per il nuovo progetto». Una dichiarazione alla quale fece eco lo stesso Bocchino sostenendo che «il Polo della Nazione deve fornire l'alternativa votabile agli italiani». Tante belle parole che, come spesso accade in politica sono rimaste lettera morta. Il «banco di prova» infatti è già fallito e agli italiani che speravano nell'«alternativa votabile» non è rimasta che l'illusione.

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