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In carrozzina alla veglia: diventerò un prete»

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IeriFederico Azzaro, in sedia a rotelle dalla nascita, vuole diventare sacerdote. Ed è sicuro che «anche la malattia si può vivere con gioia». Ieri sera Federico, che vive a Roma e ora ha 21 anni, era al Circo Massimo per la veglia e oggi in piazza San Pietro per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Con lui ci saranno anche tanti altri disabili, anche grazie all'Unitalsi, che in questi giorni, con l'aiuto dei propri volontari, si è rimboccata le maniche e si è messa al lavoro per aiutare malati e portatori di handicap. Federico ha stretto con Wojtyla un rapporto speciale, quello stesso rapporto che tante persone in difficoltà hanno stretto con lui soprattutto nell'ultima fase del suo pontificato, quando la malattia lo aggredì. «Tutto parte dalla mia conversione, avvenuta nell'aprile 2005 - racconta infatti Federico - quando papa Giovanni Paolo II iniziò a stare molto male. Io non l'ho conosciuto di persona, ma ho letto i suoi libri, "Varcare la soglia della speranza", "Alzatevi, andiamo!". Leggendoli mi sono reso conto che avevo davanti una persona vicina ai sofferenti, un uomo che era in comunione con Dio e gli altri, offriva le sue sofferenze e quelle di tutto il mondo. Le sue parole mi hanno cambiato e le porto sempre con me. Sono tetraplegico, sulla carrozzella ci sono nato, non ero credente e ora sono in piena vocazione sacerdotale anche grazie a Wojtyla».

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