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Scilipoti: "Io il re dei peones? Voglio solo il bene del Paese"

Scilipoti

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Onorevole Scilipoti il suo libro è esplicito fin dal titolo: «Perché Berlusconi - Scilipoti re dei peones». Il Cavaliere ha scritto la prefazione, la difende e dice che lei è un eroe... «Non sono un eroe ma tanti altri dovrebbero prendere le mie difese. Quello che hanno detto su di me è davvero ignobile». I suoi ex colleghi dell'Italia dei Valori la chiamano «Munnizza». Cioè spazzatura. «I rifiuti sono risorse. Peraltro io mi sono sempre occupato di temi ambientali eliminando però la solita retorica».  In Aula fanno i cori contro di lei... «Esatto. Li avranno fatti 40 o 50 volte. Ma non è soltanto un attacco a me, attaccano l'istituzione, che invece dovrebbero rispettare. Quando fanno i cori io sorrido ma è grave quello che dicono, soprattutto perché il capo dell'Idv fa finta di non vedere. E poi la Bindi, che presiedeva l'Aula nei momenti in cui mi hanno offeso, non ha detto niente. Io invece ho mostrato grande serietà nel non rispondere: sono davvero convinto che gli interessi generali vengano prima di tutti gli altri».  Meglio guardare avanti, dunque. «Meglio essere umiliati in silenzio e andare avanti con le mie idee». Mi scusi Scilipoti ma in queste settimane si sarà fatto un'idea del perché lei è diventato un personaggio quasi da ridere benché anche altri abbiano fatto la sua stessa scelta politica. Eppure nessuno se la prende con Cesario o Calearo mentre lei è nel mirino di tutti. Su di lei fanno battute, filastrocche, addirittura video su internet. Perché? «Forse ritengono che Scilipoti abbia salvato Berlusconi con la manifestazione del 9 dicembre, dove sostenni che si doveva fare l'interesse del Paese. E poi anche perché io sono portatore di valori politici. Ma voglio dire una cosa: abbattere Berlusconi significa abbattere anche Di Pietro, Bersani e tutti gli altri. Ci sarà il dopo Berlusconi, certo, ma sarà nello stesso tempo un dopo Di Pietro e un dopo Bersani. Ci vorranno altri personaggi sia di centrodestra sia di centrosinistra. Lo so, lo so che è una considerazione pesante, per questo meglio ammazzarlo Scilipoti».  Dunque si illudono gli anti-Berlusconi... «Ora la dico tutta: ci sono persone che stanno in Parlamento da 20-25 anni. Ecco, Scilipoti chiede il resoconto del loro lavoro. Sono decenni che il Paese è in declino e loro puntano il dito soltanto contro Berlusconi. Sa qual è la verità?». Qual è? «Nessuno dà risposte ai cittadini, a partire dal trasporto pubblico che va malissimo». Perché nel titolo del suo libro si è autodefinito «re dei peones»? «Mi ha definito così un deputato e io l'ho usato come titolo. Nel libro spiego le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere Berlusconi e il governo: c'è una crisi e i leader del centrosinistra, che si odiano tra loro, vorrebbero mettersi assieme per fare fuori Berlusconi. Ma le sembra serio? Ecco, io ho pensato che c'è bisogno di chiarezza e che un governo ha legittimità soltanto col voto popolare, come, appunto, Berlusconi».  

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