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È una strage A Misurata altri 29 morti

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Adenunciarlo, sono i ribelli del Cnt di Bengasi, precisando che il bilancio delle vittime dall'inizio della crisi ha ormai superato le mille persone. Amnesty International sollecita le parti in causa, inclusa la Nato, di adottare le misure necessarie per aprire il corridoio umanitario che Tripoli ha autorizzato. Sono almeno «800.000 le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria in Libia, 330.000 quelle che non sanno dove andare e oltre 100.000 quelle sfollate»: lo stima Fawad Hussain, coordinatore dell'agenzia per gli aiuti umanitari dell'Onu (Ocha) e responsabile delle operazioni a Bengasi. «Se il conflitto continuerà, anche solo per un paio di mesi, è molto probabile che verranno confermate le stime del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ovvero 3,6 milioni di persone che patiranno gli effetti del conflitto», ha spiegato Hussain. L'Ocha ha accolto con favore il sì di Tripoli all'invio di aiuti e team umanitari a Misurata e assicura che «grazie alla nave dell'Oim riusciremo a completare l'evacuazione dei lavoratori stranieri» - circa 4.000 quelli che attendono di essere portati via - mentre per l'evacuazione dei civili «avvieremo un lavoro nei prossimi giorni, per valutare in concreto la soluzione e trovare altre intese (col governo di Tripoli, ndr)».

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