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Landolfi vuole il giudizio, la Giunta fa melina

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Èuno strano caso quello di Mario Landolfi (Pd), nei confronti del quale vige non una legge ad personam piuttosto una sorta di scelta contra personam. Da mesi l'ex ministro chiede che venga autorizzato l'utilizzo delle sue intercettazioni telefoniche di modo da poter affrontare il processo sicuro com'è di venirne assolto. Ma la giunta per le autorizzazioni perde tempo e lui protesta: «Nei miei confronti c'è una ormai chiarissima ma incomprensibile volontà dilatoria. Ho parlato con il presidente Castagnetti (Pd) all'inizio, e ho chiesto solo celerità. Francamente, non riesco a capire i motivi di questo volontà dilatoria, sarebbe grave se qualcuno pensasse di dover tenere sotto scacco un avversario politico, anche perché io sotto scacco non mi sento, continuerò a fare le mie battaglie e sono assolutamente certo della mia situazione, non ho fatto nulla di cui vergognarmi, spero solamente che questa vicenda trovi soluzione». Quindi, a Radio Radicale, ricorda: «Si tratta - spiega - di una vicenda giudiziaria che data ormai dal 2007 ed è nella fase dell'udienza preliminare. Mi viene imputato concorso in corruzione e truffa con l'aggravante dell'articolo 7, ma la vicenda è semplice: un consigliere comunale che si è dimesso, secondo il pm in cambio dell'assunzione della moglie, una vicenda rispetto alla quale mi dichiaro assolutamente estraneo e che dubito abbia profilo penale rilevante, ma nella giustizia queste sono cose che possono accadere. C'è un giudice terzo che alla fine dovrà decidere». In suo soccorso scende in campo anche il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto: «Appaiono difficilmente decifrabili i motivi che da ben cinque mesi impediscono alla Giunta per le autorizzazioni a procedere di decidere in merito alla richiesta di utilizzo di alcune telefonate dell'onorevole Landolfi. È preciso dovere del presidente onorevole Castagnetti impedire ulteriori manovre dilatorie». E subito dopo anche Barbara Saltamartini: «Basta rinvii, non si può tenere Landolfi sotto scacco». Poi Amedeo Laboccetta: «Inaccettabile questo contiuo rinvio». In serata interviene Castagnetti: «Respingo nel modo più assoluto le insinuazioni e le accuse di alcuni colleghi del Pdl relative alla correttezza della mia conduzione della Giunta». F. d. O.

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