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Al Tg5 il prelato vicino a Oscar Luigi: «Fui io a suggerire quel nome»

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Eha raccontato di essere stato lui a suggerire al neo ministro della Giustizia il nome di Alberto Capriotti come nuovo direttore del Dap. Nel verbale che raccoglie le sue risposte al pm della Dia Gabriele Chelazzi il 21 gennaio del 2003, la risposta è più articolata. «Don Cesare – racconta Fabio Fabbri citando un suo colloqui con il Monsignore – ma Capriotti è procuratore su a Trento, ma conosce bene tutto il Ministero, il ministro dice che ci vuole uno che conosca bene tutto qua l'ambiente, e chi meglio di lui? È stato capo dell'ufficio Secondo, e poi è una personcina...Per noi tutto Chiesa, cioè tutto Chiesa, insomma è una personcina». «Sensibile», commenta il pm Gabriele Chelazzi. «Sensibile, eccetera – risponde Fabio Fabbri – Conso mi ricordo che si alzò di scatto, andò a una consolle e prese il librone della magistratura». «L'annuario», corregge ancora il pm. «L'annuario – prosegue il prelato – "Ah sì! ha ancora due anni, si può si può" e gli disse "Don Cesare faccia i primi contatti per capire la sua disponibilità. Cosa che avvenne. Ci furono dei contatti telefonici con Trento, lui capì, don Cesare capì la disponibilità di Capriotti ad accettare la cosa e la cosa finì lì. Fu nominato...». In precedenza il prelato racconta il rapporto che monsignor Cesare Curioni aveva con il presidente Oscar Luigi Scalfaro e l'astio che quest'ultimo aveva nei confronti di Amato. «Allora le posso dire – è il racconto – che il presidente della Repubblica chiamò don Cesare e chiamò insieme me. Perciò io sono stato seduto nella palazzina, quella lì a vetri del Quirinale, seduto così come sono adesso. Il presidente era lì, io ero qui...e fummo chiamati unicamente per dirci – perché c'ero anch'io, infatti fui ammesso anch'io in questo colloquio –: "Caro Monsignore", le parole di Scalfaro, "caro Monsignore", dirette a lui, "ho parlato ieri per telefono con il ministro Conso. La prego di dargli tutto il suo aiuto per individuare il nuovo direttore generale". Noi ci si guarda. "Si perché...basta, basta con questa" – io non so se ha detto "con questa gestione" - con questa cosa qui basta! Io ho qui nel cassetto anche dei nomi; fintanto che sarò io Presidente della Repubblica questi nomi assolutamente no».

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