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Il deputato vuole l'ambulanza privata

Un'ambulanza

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Ai deputati non bastano le auto blu, ora spunta anche l'ambulanza. Il 16 marzo dell'anno scorso la Camera ha firmato una convenzione  con la società Ambulanze Città di Roma per avere a disposizione un servizio di assistenza medica d'urgenza. Sono stati impegnati 31 mila euro per un anno, esclusa l'Iva. Evidentemente ai 630 rappresentanti a Montecitorio non bastavano il servizio d'emergenza pubblico, l'infermeria della Camera e l'assistenza sanitaria integrativa per cui pagano poco più di 500 euro al mese. Il contratto è rimasto sconosciuto fino a due giorni fa quando i Radicali hanno messo sul loro sito internet una trentina di atti del Parlamento che pochi onorevoli avrebbero voluto pubblicizzare. E se l'esponente radicale Rita Bernardini ha ricordato l'impegno del presidente Gianfranco Fini sul versante della trasparenza, ha bocciato invece «le resistenze» dei questori della Camera che avrebbero «faticato» parecchio a rendere pubblici i documenti. Fatto sta che da quarantotto ore appalti, affitti, convenzioni dei Palazzi sono a disposizione di tutti. Torniamo all'ambulanza a misura di deputato. La convenzione è stata valida fino al 31 dicembre 2010, non c'è traccia di rinnovi. Ovviamente, è scritto nel documento, che la società «si impegna ad osservare e a far osservare a chiunque collabori alle attività oggetto della presente convenzione la piena e totale riservatezza sulle informazioni, le notizie e i dati di qualsiasi natura (dunque non solo, chiaramente, quelli sanitari, ndr) di cui venga a conoscenza». Ma non è tutto. «Inoltre – specifica l'accordo – senza la previa autorizzazione di questa Amministrazione, nessuna informazione, notizia o dato relativo al contenuto o all'esecuzione della presente convenzione potrà essere comunicato o divulgato neppure a titolo di referenza commerciale». Insomma, il servizio di assistenza medica d'urgenza per i deputati c'è ma deve restare top secret. Tuttavia gli atti «segreti» riguardano soprattutto il Senato. È la prima volta, infatti, che gli appalti di Palazzo Madama finiscono su internet, in un'operazione che non a caso i Radicali hanno ribattezzato Wikileaks-Parlamento. Ebbene tra i tanti documenti, c'è l'ordinativo, registrato il 3 novembre 2010 dall'ufficio gare, con cui Palazzo Madama ha noleggiato sei fiammanti Audi A6 (in vendita a 50 mila euro ciascuna). Considerata la precedente convenzione attivata il 2 maggio 2008, è stata dunque richiesta la fornitura di sei nuove auto blu. Tutte 2.700 di cilindrata, turbo diesel da 190 cavalli, grigio metallizzato, interni in pelle nera, con sedili anteriori a regolazione elettrica e unità di ricezione tv. Il prezzo? 1.020,04 euro al mese ogni auto per 4 anni. Come l'affitto di una casa. In tutto fanno 6.120,04 euro al mese. Con l'Iva si arriva a 7.344,29. In un anno 88 mila 131,48 euro. L'intero contratto vale 352 mila 525,92 euro. Altro che crisi e sobrietà. 2.Continua

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