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«Tutto nasce da un pezzo sulla casa di Montecarlo»

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CosìBruno Vespa ha commentato il dissidio emerso nel corso della trasmissione con Gianfranco Fini. Aggiungendo, a proposito delle punzecchiature di Fini sulla sua vicinanza con il premier: «Io Berlusconi non lo frequento: l'ho invitato alle presentazioni dei miei libri e, come sapete, ad una cena dove ho invitato anche Fini che non è venuto». «Il presidente della Camera ce l'ha con Porta a Porta da quando, l'autunno scorso, abbiamo trasmesso un servizio su Montecarlo». Vespa ricorda che la giornalista «aveva incontrato in una cena il vicino di casa di Tulliani che l'aveva invitata a vedere la sua casa. Nella stessa cena c'erano tante persone che avevano detto cose "impegnative" sul caso Montecarlo ma che noi non abbiamo riportato nel servizio». «Tra questi c'era uno che aveva detto di aver visto una persona che assomigliava alla signora Tulliani», ricorda ancora Vespa precisando tuttavia di aver chiamato il portavoce di Fini, di avergli raccontato la vicenda e di aver anche chiesto se volevano la presenza di un avvocato. «Ci è stato detto che non c'era bisogno, poi Giuseppe Consolo ha fatto una garbata smentita che noi abbiamo trasmesso. Da allora però nasce il gelo». «Con rara psicologia Bruno Vespa intuisce un malumore e ne fornisce simultaneamente la spiegazione – è la replica dell'ufficio stampa di Fini – Tutto da solo. Nessun gelo, solo un pungente contraddittorio che, quando condotto nell'alveo del dialogo, può solo far bene alla libertà d'espressione».

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