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Senza Vendola la sinistra non vince

Nichi Vendola

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Centrosinistra vittorioso alle urne? Si può fare. O meglio così sostiene l'ultimo sondaggio Ipsos realizzato per la puntata di Ballarò in onda martedì 8 febbraio. Infatti, secondo le rilevazioni di Nando Pagnoncelli, se si andasse oggi a elezioni, sia la coalizione di centrosinistra formata da Pd, Idv, Sel e altre liste riconducibili a questa area, sia la grande alleanza «tutti contro Berlusconi», uscirebbero vittoriose dalle urne. Ma spulciando tra i dati emergono alcuni elementi che meritano di essere approfonditi. Per cominciare è utile paragonare l'indagine Ipsos con quella realizzata il 4 febbraio da Euromedia Research, l'istituto diretto da Alessandra Ghisleri sondaggista di fiducia del premier. Un sondaggio che consegna al centrodestra la possibile vittoria elettorale. Ad un primo confronto non sembrano esserci discrepanze significative. Per Euromedia la Lega è ferma all'11,6% mentre Ipsos la dà all'11,5%, la Destra oscilla tra l'1,8% della Ghisleri e l'1,1% di Pagnoncelli. Minima anche la differenza sui consensi dell'Udc (6,5% Euromedia, 5,8% Ipsos), dell'Api (0,5% contro 1%), del Pd (25,2% o 25,8%), dell'Idv (6,3% O 6,8%), della Federazione della Sinistra formata da Prc, Pdci e Socialismo 2000 (2,5% o 1,7%). E anche Mpa (0,8% o 0,6%) e i grillini (2% o 2,4%) non hanno differenze sostanziali. A questo punto la domanda nasce spontanea: ma se i dati sono così simili come è possibile che Ipsos dia la vittoria al centrosinistra e Euromedia al centrodestra? Anzitutto va sottolineato che Pagnoncelli non assegna rappresentanza né all'Adc di Francesco Pionati (per Ghisleri è allo 0,4%) né ai Radicali che in questi anni hanno comunque dimostrato di poter contare su uno zoccolo duro del 2% (1,7% per Euromedia). Ma il vero asso nella manica è un altro. Se il centrosinistra riuscirà a vincere le elezioni anticipate, infatti, sarà tutto merito di Nichi Vendola. Secondo Pagnoncelli, infatti, il governatore della Puglia e il suo partito Sinistra Ecologia e libertà rappresenterebbero il vero ago della bilancia. La differenza è enorme. Per Ghisleri Sel è intorno al 5,5%, per Ipsos al 9,7%. Quattro punti percentuali che, conti alla mano, risultano decisivi. Infatti, tirando le somme, un'alleanza tra Bersani-Di Pietro-Vendola-Ferrero-Diliberto otterrebbe il 44% (41% se si tiene conto di una oscillazio fisiologica) mentre Lega-Pdl-La Destra si fermerebbero al 40,2% (38,7%). E il Terzo Polo? Entrambi gli istituti concordano sul fatto che se il Pd dovesse decidere di allearsi solo con Fli-Udc-Api-Mpa sarebbe condannato ad una cocente sconfitta. Diverso, invece, lo scenario che contempla la Grande Alleanza, che vincerebbe con uno scarto nettamente più ampio. Anche se al momento appare alquanto improbabile mettere insieme un «Comitato di liberazione nazionale» che vada da Fini a Vendola. Per completezza di informazione va detto che i due istituti si differenziano anche su Pdl (Euromedia lo dà al 30,7% contro 27,6%) e Fli (3,1% contro 5%). Ma questi elettori, inseriti in un bacino di centrodestra, difficilmente potranno decidere di spostarsi verso la sinistra radicale. Insomma Vendola, almeno stando alle rilevazioni di Ipsos, è l'unico in grado riconquistare i «delusi» del centrosinistra. E non è un dato da poco visto che il Pd sta facendo di tutto per respingere l'«opa ostile» di Nichi. Si conferma così la «maledizione democratica»: anche quando i sondaggi lo danno vittorioso, non è mai una buona notizia.

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