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Le alleanze con l'Udc decise caso per caso

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Ilgiorno dopo «l'ordine di scuderia» di rompere con l'Udc, il Pdl mette a punto la strategia per logorare il partito di Pier Ferdinando Casini e volge il proprio sguardo alle amministrative di primavera, quando i centristi stretti nell'alleanza «terzopolista» con Fli difficilmente appoggeranno candidati del Popolo della Libertà. La «minaccia» non spaventa l'Udc. «Nelle prossime elezioni dove si va al rinnovo amministrativo privilegeremo la linea dell'autonomia e del nuovo polo», è la secca risposta di Savino Pezzotta. Lo stesso Berlusconi sa bene che questa decisione non può avere effetti immediati, anche perché l'Udc è necessaria per la tenuta di giunte come quelle di Lazio o Sardegna. E proprio i governatori delle due Regioni, Renata Polverini e Ugo Cappellacci, precisano che «l'asse con i centristi è saldo»Il Cavaliere, si spiega nel partito, mira piuttosto a impedire che anche questa volta Casini ricorra alla politica del «doppio forno»: alleandosi con l'opposizione al governo e poi con il Popolo della Libertà sul territorio.

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