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Pannella: resto dove sto ma voglio dialogare col Cav

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.Marco Pannella non usa mezze parole per ribadire che i Radicali stanno bene dove sono: all'opposizione. Ma guai a includere lo storico partito liberale e liberista nel marasma di quelli che fanno parte «del regime partitocratico italiano». Con loro Pannella non ne vuole proprio avere nulla a che fare. Lui non ha nessuna intenzione di fare un favore a Berlusconi ma, al tempo stesso, addita tutti coloro che «vogliono andare a elezioni antidemocratiche»: «È da irresponsabili chiedere che si dimetta per permettere che si protragga questo regime criminoso e criminale». Pannella va a ruota libera. Nella sede dei Radicali a Roma intrattiene per quasi due ore i giornalisti. Racconta di non aver incontrato Silvio Berlusconi, ma lascia credere che ci ha scherzato poco prima in una telefonata, perché «le forme dell'interlocuzione politica sono diverse» e non devono per forza risolversi in un colloquio a Palazzo Grazioli. E così, al centro del suo impegno, mette proprio la parola «dialogo». Rivendica il diritto a tenere comunque aperto un canale aperto, sulle battaglie storiche del suo partito, con il presidente del Consiglio, anche perché «è certamente in difficoltà, ma fino a un certo punto». Invece, spiega ancora, «non condivido il punto di vista di chi dice "con il puttaniere non si parla"». Anzi, si rivolge proprio al Cav nella speranza che il messaggio arrivi alle orecchie del leader del Pd, Pier Luigi Bersani visto che «da quando siamo nello stesso partito (i Radicali nel 2008 sono stati eletti nelle liste del Pd, ndr), Bersani si è rivolto a noi solamente una volta. La settimana scorsa». Infine entra in campo il Pannella militante. Quello delle manifestazioni di piazza. Chiede di tornare a battersi per il riconoscimento del diritto all'eutanasia, per le battaglie antiproibizioniste e per ridare voce a chi come i Radicali «oggi hanno lo zero virgola zero di accesso alle trasmissioni di informazione e ai vari tg». Tutte cose messe nero su bianco nei due dossier che Pannella annuncia, a cominciare dai dati di presenza sui media, e che verranno consegnati al Presidente della Repubblica, ai presidenti delle Camere e ad altri soggetti istituzionali «entro domani sera (stasera, ndr), per essere resi pubblici tra otto o dieci giorni».

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