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Berlusconi al contrattacco "Violata la Costituzione per colpirmi"

Il videomessaggio di Silvio Berlusconi al sito dei Promotori della Libertà

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"I Pm hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene". Silvio Berlusconi con un videomessaggio torna a criticare i giudici di Milano. "Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute - ricorda il premier - con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i telefoni e i computer. Sono state portate in questura, alcune senza neppure poter chiamare un avvocato e tenute lì dalle otto di mattina fino alle otto di sera senza mangiare e senza poter avere alcun contatto con l'esterno. Trattate, dunque, come criminali in una pericolosa operazione antimafia". Per Berlusconi si è trattato di "una procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata reazione".   FACILE SMONTARE LE ACCUSE - "Vorrei andare subito dai giudici proprio perché i fatti contestati sono talmente assurdi che sarebbe facilissimo smontare il teorema accusatorio. Pensate, mi si accusa di aver costretto o indotto il dirigente della questura ad intervenire sul fermo di questa ragazza, di Ruby". Silvio Berlusconi respinge ogni accusa in un video messaggio. Il premier ricorda che "i fatti che mi vengono contestati secondo la stessa Procura sarebbero stati commessi nella mia qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri.  Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall'inizio delle indagini - aggiunge il Cavaliere - la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei ministri, l'unico competente per tutte queste vicende".  Il presidente del Consiglio fa notare che "è gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare ad indagare pur non essendo legittimata a farlo. Tra l'altro - osserva - la Procura di Milano non era neppure competente per territorio.  Infatti il reato di concussione mi viene contestato come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza. Come vedete una serie di violazioni impressionanti". Berlusconi ribadisce di voler andare immediatamente dai giudici per contrastare queste accuse e per ottenere una rapida archiviazione", ma - spiega - "non posso presentarmi a dei pubblici ministeri che non hanno competenza né funzionale né territoriale, anche per non avallare la illegittimità che sto denunciando".   LA TELEFONATA IN QUESTURA - "Vi leggo - ha detto ancora il premier - le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la mia telefonata:  'l'addetto alla sicurezza mi disse: dottore le passo il Presidente del Consiglio perché c'è un problema. Subito dopo il Presidente del Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa ragazza. La telefonata finì così'. Ma vi pare che questa possa essere considerata una telefonata di minaccia? Tutto ciò è assolutamente ridicolo...". Il presidente del Consiglio contesta ogni addebito: "Altrettanto assurdo - osserva - è quanto si sostiene per la vicenda di Ruby dove mi si contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni. Questa ragazza ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me e che si era presentata, creduta da tutti come risulta da numerosissime testimonianze, come una egiziana ventiquattrenne, inoltre sia lei sia il suo avvocato hanno radicalmente smentito di aver richiesto o ricevuto offerte di denaro. E vi leggo - dice ancora il Cavaliere - quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e autenticata dai suoi avvocati: "Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto sessuale con l'onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, ne' l'onorevole Berlusconi ne' altre persone, mi ha mai prospettato la possibilita' di ottenere denari o altre utilita' in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere sessuale con l'on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di difficolta', una somma di denaro. Quando ho conosciuto l'on. Berlusconi, gli ho illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina), di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare di essere figlia di una nota cantante egiziana.  Gli ho detto anche di trovarmi in difficolta' per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo che mi ero convertita al cattolicesimo". "Ecco perché - dice ancora Berlusconi - vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma con giudici super partes e non con Pm che vogliono utilizzare questa vicenda come strumento di lotta politica".  

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