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E' giunta a Roma

Il sindaco Gianni Alemanno

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Cinque giorni di tempo per creare l'Alemanno bis. Ore e ore di incontri, confronti, riflessioni per arrivare a una nuova squadra di governo per la Capitale. E in effetti il sindaco ha cambiato cinque assessori su dodici. Quasi la metà. Le novità più eclatanti hanno riguardato l'ingresso di Gianluigi De Palo, presidente delle Acli di Roma e del Forum Associazioni familiari del Lazio, che si occuperà di Scuola e Famiglia, al posto di Laura Marsilio, e di Carmine Lamanda, ex dirigente della Banca d'Italia, capo gabinetto al Tesoro con Dini, direttore generale di Capitalia. Si occuperà, ovviamente delle Politiche finanziarie e del Bilancio capitolino al posto di Maurizio Leo. Questi i nuovi tecnici, mentre per quanto riguarda la parte politica i nuovi ingressi interessano i consiglieri capitolini e sono state confermate le indiscrezioni delle ultime ore: Marco Visconti all'Ambiente al posto dell'uscente De Lillo, Antonello Aurigemma ai Trasporti al posto di Marchi e Dino Gasperini alla Cultura e Centro storico al posto di Croppi. Soddisfatto il sindaco Alemanno: «Questa giunta si può definire in due modi: è più aperta alla società civile e più radicata dentro l'assemblea capitolina.È una squadra che non deve compiere una svolta ma un'accelerazione. Vorrei poi ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questi due anni e mezzo. Nei loro confronti c'è la massima attenzione e non c'è stato nessun provvedimento punitivo: è stata fatta semplicemente una scelta politica per fare in modo che questa giunta sia sempre più funzionale. Non contano i posti - ha poi concluso il sindaco - ma quello che facciamo». Restano tuttavia diversi nodi da sciogliere. A partire dall'ingresso de La Destra in giunta, sfumato nell'ultimo giorno di trattativa. Un atto del quale le conseguenze saranno tutte da valutare. Francesco Storace, dopo un commento durissimo, «Alemanno ha lanciato la candidatura a ex sindaco varando una giunta debole come lui», ha annunciato una mobilitazione popolare. Non va meglio nel Pdl, dove i gabbiani di Fabio Rampelli non hanno affatto gradito l'uscita di uno dei due assessori di riferimento Laura Marsilio. Un punto questo che si lega anche alla risicata rappresentanza femminile, ridotta alla sola Sveva Belviso. Ancora tutta aperta poi la partita dei fratelli De Lillo, la defenestrazione di Fabio non può non avere pesanti ripercussioni, così come quella di Sergio Marchi, entrambi eletti in consiglio comunale e ora non più rappresentanti del consenso ottenuto. E le prime conseguenze si potrebbero avere nell'Assemblea capitolina dove i consiglieri di riferimento degli «esclusi» potrebbero creare non pochi problemi all'andamento dei lavori. E l'accelerazione richiesta e tenacemente voluta, a ragione, da Alemanno per la sua giunta potrebbe così subire pericolosi rallentamenti nel varo delle delibere da parte dei consiglieri comunali. Una partita questa che si inizierà a giocare da lunedì con la consultazione per l'assegnazione delle circa 20 deleghe capitoline. Un vero e proprio «caso» poi, quello di Umberto Croppi. La rimozione dell'assessore alla Cultura vicino (ma non troppo) a Fli ha creato una vera e propria "rivolta" mediatica, tra sms, email, messaggi su facebook con tanto di adunata sotto in Campidoglio. E non finisce qui. Se per oggi è attesa una conferenza stampa della Marsilio per dimostrare le cose fatte, si dovrà attendere lunedì per le conferenze stampa dei De Lillo e di Croppi con il coordinatore regionale di Fli, Buonfiglio. Chissà quanti sassolini usciranno dalle scarpe...

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