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Via ai responsabili ma senza «transfughi»

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.È questa la strada che seguiranno i berlusconiani impegnati alla Camera a rafforzare con la famosa terza gamba il governo. Insomma il gruppo formato dagli scontenti di Fli, dell'Udc o dell'Mpa non vivrà autonomamente. Troppo complicato in questa fase convincere qualche deputato a fare il salto nel centrodestra, nessuno se la sente di esporsi in maniera così palese con il rischio, concreto, di essere messo pubblicamente alla gogna. Così la linea è di arrivare entro metà della prossima settimana a dar vita ai «responsabili» con 20 deputati che poi faranno da «calamita» verso altri parlamentari. In questo modo, con il tempo, chi vuole potrà entrare in maniera più «soft» senza finire sotto i riflettori. Anche perché la convinzione è che su molti provvedimenti il governo avrà comunque l'appoggio anche di qualche settore dell'opposizione. Il gruppo dovrà comunque nascere in fretta perché in aula alla Camera stanno per arrivare provvedimenti sui quali il centrodestra deve avere i numeri dalla sua parte. Iniziando dal decreto Milleproroghe per arrivare alla mozione di sfiducia contro il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi fino ai decreti attuativi per il federalismo. E soprattutto la nuova formazione servirà a riequilibrare il peso in alcune commissioni dove attualmente il centrodestra è diventato minoranza. Francesco Pionati dell'Alleanza di Centro sparge ottimismo: «Siamo più di venti, un numero che serve per partire in modo autonomo e in modo serio. Questa è la novità politica, un gruppo che dopo il Pdl e la Lega è la terza forza della maggioranza. E questo è stato l'errore strategico di Fini, il volersi spingere troppo in là. La prossima settimana si costituirà un gruppo che ha già manifestato la propria forza determinante». Anche Saverio Romano, leader dei Popolari di Italia Domani, è fiducioso: «Certamente ne bastano venti per fare il gruppo alla Camera, vedremo tra martedì e mercoledì cosa accadrà. Di sicuro dopo la sua costituzione ci sarà una forza attrattiva». Ma neppure il Senato resta immune alle manovre e ai contatti per rinforzare la coalizione di governo. Nonostante Berlusconi possa contare sulla maggioranza assoluta a Palazzo Madama, si lavora alla nascita del gruppo dei «responsabili» sulla scia di quanto avviene a Montecitorio. E se Fli sembra resistere all'assedio per sottrargli anche uno degli indispensabili senatori (i finiani sono dieci, il minimo necessario), è in atto un'offensiva verso gli esponenti autonomisti. Tra i «candidati» ad entrare ci sarebbe la senatrice Helga Thaler Ausserhofer (Svp), attualmente nel gruppo denominato Udc-Svp e Autonomie, che include anche l'Union Valdotaine, Io Sud, Repubblicani europei e Maie.

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