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E tra i finiani riesplode lo scontro laici-cattolici

Enzo Rivellini

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È il tema dei temi. Dentro Futuro e Libertà è la questione di fondo, mai esplicitamente affrontata. E che riemerge di tanto in tanto. Potrebbe diventare esplosiva. Il rapporto tra laici e cattolici resta il tema sospeso tra i finiani. Al punto che Avvenire, il quotidiano della Cei, era arrivato con un editoriale della direttore a bocciare l'ipotesi del terzo polo, dimostrando così che le gerarchie della Chiesa (mai così in sintonia politica Conferenza episcopale e Segreteria di Stato) non vedono di buon occhio l'alleanza tra Fini e Casini. Non è un caso che il Pdl proverà ora a ripartire dalla legge sul biotestamento che potrebbe provocare una spaccatura tra gli uomini del presidente della Camera. I cattolici finiani in realtà avevano provato a rimediare. Decisero, prima della pausa, di metter su un documento con il quale ribadivano il loro ancoraggio ai valori del cristianesimo. Ma, tanto per cominciare, si definivano "credenti laici" e non "cattolici". E già questo non suscitava grandi entusiasmi nella Cei. Proprio Avvenire il documento in una breve, peraltro critica: era considerata tiepida, elusiva. Far coincidere tutto è sempre molto difficile. Fini, si sa, è su posizioni laiche di non credente. Così pure Bocchino. Della Vedova è radicale, Moroni laico-socialista. Laici di destra sono Perina e Raisi. Cattolico, tendenza Opus Dei, invece è Buonfiglio. E cattolici sono pure Consolo, Ronchi, Menia e Rosso, promotore del documento dei cattolici finiani. Ora, un episodio che sembrava marginale fa ripartire il dibattito interno. Due eurodeputati, Potito Salatto ed Enzo Rivellini, hanno annunciato l'intenzione di presentarsi oggi all'ambasciata libica a Bruxelles per consegnare cento copie della Bibbia, così come Gheddafi, quando venne a Roma in agosto, regalò copie del Corano. Ovviamente è una iniziativa per chiedere il rispetto della libertà religiosa anche in Libia. Ffwebmagazine, la rivista on-line della fondazione di Fini, e Libertiamo.it, il sito di Della Vedova, criticano questa scelta. In una nota delle due testate web (firmata non da politici ma da Brusadelli, Falasca, Grisci, Naso, Palma, Rossi, Scudiero) si legge: «Il gesto simbolico, che vuole essere di tolleranza e dialogo, rischia però di rappresentare l'esatto contrario. Potrebbe apparire come il trionfo dell'occhio per occhio, della guerriglia a colpi di libri sacri, di una strumentalizzazione indelicata e scivolosa che finirebbe per trasformare i volenterosi e tolleranti animatori dell'iniziativa in emuli cristiani (senza tende e senza amazzoni) del dittatore libico». Salatto e Rivellini non la prendono bene e in una nota replicano a muso duro: «La manifestazione organizzata di fronte alla sede dell'ambasciata libica sarà una pacifica e civile testimonianza a difesa non solo della libertà religiosa nel mondo, ma anche della libera circolazione dei testi sacri della cristianità nei Paesi in cui essa è in minoranza». Salatto e Rivellini sottolineano pure: «Siamo consapevoli che la non conoscenza è molto spesso alla base delle tensioni fra i popoli ed è per questo che riteniamo opportuno seguire le indicazioni del Santo Padre e affermare alcuni valori fondamentali, su tutti la libera circolazione delle idee». Salatto al telefono aggiunge: «Rivellini ed io abbiamo ottenuto alle ultime elezioni circa 190mila voti, chi scrive su questi siti internet non so quanti elettori rappresentano. Comunque mi spiace registrare che Fare Futuro abbia una linea spesso laicista. Fini ci lascerà libertà di coscienza sulle questioni etiche, così farà immagino anche l'Udc. Non ci sarà alcuna divisione».

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