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Blitz nel Lazio: più poltrone per tutti

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È il classico «miracolo» della politica: la moltiplicazione delle poltrone. Nel bilancio approvato all'alba del 24 dicembre, la Regione Lazio con un tocco di bacchetta magica ha «regalato» alla società Arsial, l'agenzia che si occupa di agricoltura, un bel consiglio di amministrazione. L'ente avrebbe avuto «soltanto» un presidente e un direttore, per anni c'è stato un commissario. Ma l'articolo 2, comma 67, del documento economico cambia le cose. L'Arsial avrà un cda nuovo di zecca oltre, ovviamente, a un presidente, un vice, un direttore generale e il collegio dei revisori contabili. Ma questo è niente. Perché le poltrone del nuovo cda sono da record. Sempre nell'articolo 2 si dice: «Il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da altri sei membri, i quali ultimi sono nominati con decreto del presidente della Regione, su designazione del Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 55, comma 3, dello Statuto, al fine di garantire la rappresentanza delle opposizioni». Dunque sei membri più il presidente. Una vera magia visto che la «Circolare per la riduzione dei compensi e degli amministratori delle società degli enti locali», redatta con la legge finanziaria del 2007, ha ridotto le poltrone nei cda a un massimo di cinque. Ma niente è impossibile. Si chiama «volontà politica». Se c'è, anche le norme nazionali possono essere aggirate. Eppure i commi 725 e seguenti della circolare di tre anni fa erano chiari. Con riferimento al numero degli amministratori, si distingueva tra società a totale partecipazione degli enti locali e società «miste», al cui capitale, cioè, partecipano anche soggetti privati. «Nel primo caso (quello dell'Arsial, ndr), il numero totale di componenti del consiglio di amministrazione non potrà essere superiore a tre ovvero a cinque nell'ipotesi in cui il capitale sociale, interamente versato, sia superiore all'importo determinato con apposito decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per gli Affari Regionali e le autonomie locali, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza Stato-Città». Pazienza. Nel cda dell'Arsial saranno in sette e avranno la facoltà di nominare il vicepresidente e il direttore generale (il presidente è scelto dal governatore della Regione). Inoltre i «magnifici» sette decideranno, secondo quanto specifica sempre l'articolo 67, «la dotazione organica del personale dell'Agenzia». Chissà che non ci scappi qualche altra poltrona. Ma non è tutto. Tre giorni prima di dare il via libera al bilancio, nelle disposizioni collegate alla legge di assestamento 2010-2012, la presidente Polverini ha promulgato la legge che istituisce altre quattro Commissioni consiliari speciali: «Federalismo fiscale e Roma Capitale», «Sicurezza ed integrazione sociale, lotta alla criminalità», «Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro» e «Giochi olimpici 2020 e grandi eventi». Se non fosse per i non specificati «grandi eventi» si potrebbe chiedere a cosa servirà una commissione che finirà di lavorare cinque anni prima delle eventuali Olimpiadi. Misteri che saranno dissipati con laute indennità ai consiglieri regionali.

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