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A Roma copti in preghiera e sotto scorta

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Ierinella Chiesa del Megalomartire San Giorgio, in via Sante Bargellini, sulla Tiburtina, si sono riuniti i più giovani in previsione della funzione da celebrarsi in serata. Un angolo imprevedibile d'oriente accolto in una palazzina del quartiere. Icone alle pareti, ambiente saturo d'incenso, pannelli in legno lavorato nella grande sala che serve circa 300 famiglie. È un ex garage di 1.100 metri quadri concesso dal Comune di Roma a fine anni 90. «Vogliamo giustizia nel mondo e in Egitto – dice Padre Thaoufilos El Soriani, numero due dei prelati copti – quella vera che colpisce i crimini anche degli islamici. Come Credo della nostra religione c'è la pace e come disse Gesù, chi non dice la verità, non vuole giustizia, è come il demonio». «Ogni governo al mondo deve agire affinché fatti come questi non si ripetano – continua Padre Thaoufilos - Dio è giusto e forte, combatte il male e punirà chi ha commesso questa atrocità. Ringraziamo il nostro Papa Shenuda III, monsignor vescovo Anba Barnaba El Soryany, tutti i vescovi e il popolo Copto ortodosso». Il 6 sarà Natale per la comunità e alla funzione della Vigilia sarà presente anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che non mancherà alla manifestazione del 9 gennaio, da piazza della Repubblica. Per queste festività, le Forze dell'Ordine hanno predisposto presidi nei punti di riunione dei copti. «Siamo preoccupati, le minacce sono arrivate anche qui – dice una diciassettenne – C'è grande tristezza. Non è possibile vivere sempre nel pericolo».«Il timore che uccidano altra gente c'è, è innegabile - dice con forza un altro giovane, Ayman - ma dico solo che sono cristiano, vivo da cristiano e morirò da cristiano».

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