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La Cgil bacchetta Cofferati: «Da lui surreali ingerenze»

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Infatti- ha continuato Cofferati, ora eurodeputato Pd - il protocollo attuativo dello statuto della Cgil numero 4 (ripreso poi nello statuto della Fiom) non casualmente intitolato "Democrazia nella solidarietà", vieta alle organizzazioni della Confederazione di presentare piattaforme o di firmare accordi che contengano lesioni dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sanciti dalle leggi e dai contratti. Anche per questo una firma Fiom al testo di Mirafiori, come a quello di Pomigliano, non è possibile, pena una gravissima lesione statutaria. Le grandi organizzazioni devono la loro credibilità e la loro autorevolezza anche al rigore con il quale rispettano le regole che loro stessi si sono liberamente date». Pronta la replica: «L'unica cosa "surreale" è che Cofferati dica alla Cgil cosa dovrebbe o non dovrebbe fare, determinando in questo modo una ingerenza vera e propria nell'autonomia del sindacato». È il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, a rispondere all'europarlamentare del Pd. Da parte dell'ex leader di Corso d'Italia arriva, sostiene Megale, «un intervento a gamba tesa nel mezzo di una discussione difficile e complicata e che non ha bisogno - conclude - di interventi esterni».

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